
“C’era molta attesa per le dichiarazioni, in Consiglio comunale, del sindaco sull’attuale emergenza che stiamo vivendo, assai deludente il suo intervento, ancora di più la tattica attendista che sfoggia come strategia di guerra”.
E’ l’opinione dei consiglieri comunali Cinque Stelle di Ragusa che sono stanchi di fare della moderazione il loro tratto distintivo e ritengono che non è più tempo di giocare con passerelle mediatiche ed elettorali, con tavoli e videoconferenze e con il bon ton istituzionale. Dicono i Cinque Stelle in una nota: “L’atteggiamento del sindaco di fronte all’esplodere dell’emergenza nella nostra città è preoccupante, afferma candidamente che è in attesa delle decisioni del governo regionale e di quello nazionale, mostra di non voler prendere decisioni né di alzare la voce contro i responsabili delle criticità che oggi emergono. Lo stesso atteggiamento tenuto per l’ultimo assembramento al porto di Marina la dice lunga sulle reali intenzioni del primo cittadino, basterebbe vietare l’ingresso al porto a chi non ha una barca ormeggiata per risolvere una questione che dura dall’estate”.
E i consiglieri pentastellati aggiungono: “Autorevoli esponenti politici chiedono che sia istituita la zona rossa anche per Ragusa, ci sono altre proposte, a vari livelli, non pretendiamo che il primo cittadino condivida, ma almeno dia delle risposte, anche negative. Questa tattica di attendere le decisioni calate dall’alto non ci piace, i cittadini non hanno eletto un sindaco per tradurre i decreti e le ordinanze altrui, possono fare benissimo da soli e il sindaco può restare in isolamento a casa. Il momento è delicato, non è detto nemmeno che il lockdown possa eliminare del tutto il rischio di ondate successive alla riapertura, è dimostrato scientificamente, ma si devono adottare accorgimenti che riducano il rischio di contagio e possano alleviare la tensione che serpeggia tra la gente. E questo lo può fare la massima autorità sanitaria che deve rassicurare i cittadini e non si deve mostrare solo postino delle missive di Musumeci o di Conte”.
“Il sindaco ci dice – aggiungono i consiglieri M5s – che non è per nulla rallentata l’attività amministrativa e che non permetterà che questo avvenga, nonostante l’emergenza; si attivi, allora, per far valere le sue prerogative e punti il dito sulle criticità che stanno emergendo. Se non rallentare l’attività vuol dire fare passerella per un marciapiede aggiustato tardivamente e pavoneggiarsi, con assessore e presidente del Consiglio, al cospetto di alcuni disoccupati che hanno lavorato grazie a fondi regionali dei cantieri di lavoro o di servizio, con tanto di comunicato stampa pieno di enfasi per un’opera solo dovuta e realizzata in ritardo, siamo fuori dalla realtà. Alla gente, in questo momento, interessa solo capire se le autorità sono in grado di contenere il rischio contagio e vogliono sapere come è combinata la questione ospedali e posti letto”.
“Il sindaco – proseguono ancora i consiglieri M5s Ragusa – non deve stare muto come ha fatto per il falso drive-in, deve chiedere conto e ragione ai vertici della sanità provinciale e, se occorre, a quelli regionali. C’è un balletto di reparti e di ospedali, con annessi fondi a disposizione e promesse di personale, che va avanti dal mese di luglio. Si è pensato ad organizzare spettacoli ed eventi culturali, nessuno ha chiesto conto di una situazione che è arrivata ad un punto assai critico. Fedele ai suoi principi, il sindaco acquisisce le decisioni che gli vengono comunicate, non pensa e non chiede se ci sono responsabilità e omissioni, hanno svuotato i reparti allestiti da poco di un nuovo ospedale, per accogliere i pazienti Covid e siamo già alla saturazione dei posti disponibili, prevedendo che la situazione va a peggiorare. In altri posti d’Italia montano ospedali partendo da semplici capannoni industriali, da noi abbiamo il Civile, il Maria Paternò Arezzo, il G.B. Odierna e sembriamo una coppia di sposini ancora in giro per scegliere i mobili. Alla gente, in questo momento, non interessa altro: se i buoni rapporti con i vertici regionali servono solo per la pista ciclabile o per il lungomare la gente si ricorderà di questo atteggiamento che definire irresponsabile non è esagerato. E serve anche valutare in che condizioni si trova la medicina del territorio, come è stata gestita e quale supporto può dare in questo momento così particolare, riducendo il numero dei ricoveri e incentivando l’assistenza domiciliare per quei pazienti che si possono curare a casa. Il sindaco deve anche affrontare e chiedere lumi sul trattamento di altre patologie e sulla situazione per esami e per accertamenti urgenti per cui la gente comincia ad agitarsi, si parla di coinvolgimento del privato per venire incontro alle esigenze, ma anche su questo il sindaco non prende posizione. Ci spieghi, allora, quali sono, realmente, i suoi compiti in materia sanitaria”.