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Il corpo di Salvatore Mermina resta all’obitorio del “San Marco”

Il 49enne di Pozzallo è stato investito sulla SS. 115 il 12 ottobre scorso
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Non bastava l’improvvisa e tragica morte del loro caro vittima di un incidente stradale e peraltro spirato dopo un’agonia di dieci giorni. A due settimane dal suo decesso i familiari di Salvatore Mermina, 49 anni, di Pozzallo, non sanno ancora quando potranno dargli l’ultimo saluto e hanno anche notizie molto frammentarie sul sinistro che gli è costato la vita e sul suo iter ospedaliero: finora non hanno ricevuto neppure il certificato di morte.

Mermina era stato travolto da un’auto quasi un mese fa, il 12 ottobre, poco dopo le 19.30: l’uomo stava percorrendo con la sua mountain bike la Statale 115, nel tratto che collega Ispica a Rosolini, nel territorio comunale di quest’ultimo comune, quando, per cause al vaglio dei carabinieri della locale stazione, intervenuti per i rilievi, è stato investito dalla Ford Focus condotta da G. C., un modicano di 58 anni, che sopraggiungeva dalle sue spalle nello stesso senso di marcia, cioè verso Ispica.

In seguito al violento impatto il ciclista è stato sbalzato dalla bicicletta e dopo un volo di svariati metri è rovinato a terra riportando lesioni gravissime tra cui un trauma cranico e diverse fratture. Il ferito è stato traportato in ambulanza dagli operatori del 118 di Ispica all’ospedale di Modica, dov’è arrivato in condizioni disperate e già in stato di coma. Successivamente, il paziente è stato trasferito al San Marco di Catania, ma qui il 23 ottobre il suo cuore ha cessato di battere.

La Procura di Siracusa, per il tramite del Pubblico Ministero, dott. Andrea Palmieri, aveva già aperto un procedimento penale per lesioni personali stradali gravissime a carico dell’investitore disponendo anche il sequestro dei mezzi: fascicolo che ora, alla luce del decesso, si trasformerà per il reato di omicidio stradale.

I familiari della vittima, per essere assistiti e ottenere giustizia, attraverso il consulente legale Salvatore Agosta, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha acquisito tutta la documentazione possibile relativa al sinistro e ha anche già avvitato l’iter risarcitorio, con la stretta collaborazione dell’avvocato penalista Alfredo Vinciguerra, del Foro di Ragusa.

Ma a ormai 14 giorni dalla morte di Mermina, la sua salma si trova ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria presso l’obitorio dell’ospedale San Marco in attesa di decisioni da parte della Procura in merito ad un’eventuale e quanto mai probabile autopsia e la famiglia da giorni è in attesa di comunicazioni che non arrivano.

L’anziana mamma, i tre fratelli e la sorella di Salvatore, come del resto Studio3A, sono perfettamente consci della difficoltà in cui si trovano a dover operare in questo momento sia le strutture sanitarie sia i tribunali a causa delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria da coronavirus, ma chiedono uno sforzo ai soggetti preposti per chiudere almeno questo doloroso capitolo della vicenda e poter così dare una degna sepoltura al loro caro.

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