
Il Cioccolato di Modica fra “I capolavori a denominazione di origine”
Inserimento del Cioccolato di Modica IGP fra i 40 prodotti dell’eccellenza agroalimentare italiana, oggetto dell’ iniziativa “I capolavori a denominazione di origine” promossa da Treccani, Fondazione Qualivita, Eataly, Federdoc e oriGIn Italia per promuovere e sostenere le eccellenze Dop e Igp italiane.
La narrazione della eredità culturale dei prodotti a denominazione di origine è affidata a grandi pannelli illustrati, all’interno degli store italiani di Eataly, mentre gli aspetti più attuali sulle produzioni sono affidati a un manuale contenente l’elenco aggiornato delle denominazioni italiane, a una brochure dedicata all’approfondimento sulle produzioni di qualità europee e sul significato dei marchi DOP IGP e a etichette dotate di QR-code presenti sugli scaffali che accolgono i prodotti DOP IGP.
“Un progetto che vuole promuovere l’Italia a partire dalla cultura enogastronomica attraverso una strada nuova, in grado di raggiungere i consumatori globali con informazioni, contenuti e modalità più efficaci che consentano percorsi di conoscenza delle produzioni a denominazione di origine e dei territori”.
Partire dalla cultura è stata la scelta operata dal Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica Igp affidando alla studiosa di etno antropologia Grazia Dormiente il compito di dimostrare documentalmente, mediante fonti primarie, il legame storico del prodotto con il territorio, scelta risultata vincente che ha consentito al cioccolato di Modica di conquistare il primato di Unico cioccolato europeo a marchio Igp, unico prodotto food con Passaporto Digitale, gratificato dal Ministero dello Sviluppo Economico con la emissione, lo scorso 15 ottobre, di un francobollo dedicato.
11 commenti su “Il Cioccolato di Modica fra “I capolavori a denominazione di origine””
Una delle più colossali bufale storiche. Lo sanno anche i muri a Modica che nel 1746 non esisteva alcun cioccolatiere a Modica e che è una strumentale mistificazione creata ad arte facendo passare un carbonaro, un tale Giuseppe Scivoletto, per un cioccolatiere, che nemmeno esisteva a Modica in quel periodo. Ma quale cultura e fonti primarie, che studiassero e dicessero veramente quale è la verità sul cioccolato a Modica. Si è stufi di vedere danneggiare così il buon nome della città, pur di mantenere il punto su una falsa storiella.
X-men
Prima o poi i nodi verranno al pettine e saranno figuracce per tutti
Consiglio di conservare l’articolo per sapere chi si dovrà “ringraziare” successivamente
X-men e Fortunato dato che portate avanti voi la verità perché non illuminate pure noi???
Per Pastiere. Vatti a leggere il volume Il cioccolato a Modica, tra storia, finzione e mito e vedi come t’illumini d’immenso. Questa mistificazione si regge e diventa sempre dannosa verso il consumatore, che viene tratto in inganno con la favoletta del metate e del 1746, quando ormai si sa per certo che il 90% della massa di cacao arriva dall’Uganda e da chissà quale altro paese sub-equatoriale, e la città di Modica perchè coloro che l’hanno inventata, ammantandola di storicità, quando invece all’opposto è solo una grossa bugia, propagandata fino a farla diventare penosa, sono supportati da coloro che fanno finta di niente (il modicano medio) e negherebbero anche l’evidenza della propria nascita dalla rispettiva madre.
X-men ma se ti senti così frustrato perché non cambi città???
@ TUTTI :
La disputa ebbe inizio per una foto di copertina , eliminata da una brochure dell’evento EuroChocolate 2005 .
Al fine di mediare tra i cioccolatieri ed il Patron dell’evento Guarducci , l’allora sindaco Torchi propose di sostituire la foto di copertina con altra foto (15 marzo 2005 h 11.45) .
Questo porto all’uscita dal CTCM dei Bonajuto , che da subito iniziarono un’accanito contrasto su tutti i campi .
E fu guerra senza esclusione di colpi , al limite del penale . . . e non è finita !
Sono d’accordo con X-men. E francamente non capisco Pastiere. Sul cioccolato di Modica si può constatare la spinta che da la pubblicità…….!! La mia personale opinione, c’è di meglio…..
Il cioccolato di Modica è una ciofeca, Quasimodo rinnega a Modica e lo scienziato Campailla aveva copiato da un’altra suo collega le famosi botti!!!
Ma insomma sappiamo benissimo che le fave di cacao non le produciamo noi e anche volendo non potremmo produrle in grosse quantità, vedi clima e area geografica. Nelle scatole del cioccolato vi è apposta una stampa che avvisa il consumatore che le fa e in questione vengono prodotte in altre aree del globo ma non solo i produttori e i venditori mettono sempre in evidenza questo fattore. Pertanto ribadisco a qualche concittadino che invece di gettare sempre fango su Modica è meglio cambiare città o informarsi meglio prima di sparare minc…ate solo per il piacere di farlo.
Pastiere, va bene che adotti sistemi di diversificazione dell’oggetto della discussione, direi elementare, ovvero, da elementari, per evitare risposte che conosci e che ti rammaricano, ma qui si sta discutendo della favola del carbonaro /cioccolatiere del 1746 e delle paventate proprietà organolettiche che non esistono più dal momento che la massa di cacao non viene prodotta con il tanto decantato sistema del metate, perchè la si compra da Icam e Callebaut etc. che non possono e non gli interessa garantire la lavorazione come invece si propaganda, direi in maniera fuorviante, con l’IGP. Se al consumatore si vuole far calare una tradizione artigianale che non esiste storicamente a Modica, se non da una determinata data, il 1853, e con evocazioni di tipi di lavorazione delle fave di cacao, che ancora ora chi ha interesse ha riprodotto anche sul francobollo, che altrettanto non esistono, allora ti dico che eticamente questo bisogna dire al consumatore e non che le fave si producono all’estero. Se non fossi sicuro che sei ovviamente di parte e interessato, potrei dire che hai i tappi alle orecchie e le fette di salame IGP sugli occhi. Un consiglio, non cambiare città, ma ritirarti a “vurutta ri mustazzuolo”. Poi ti ricordo che è un dato di fatto, altrimenti o ti documenti, oppure anche in questo caso ritirati dove ti ho detto prima, perchè fai solo figuracce ad aprire bocca: Quasimodo, sette giorni dopo che era nato, nella casa della levatrice, veniva censito anagraficamente a Roccalumera(ME) e a Modica torna, a seguito di prostrazioni cittadine, solo e malvolentieri, dopo aver ottenuto il premio Nobel. Di Campailla invece ti devo riconoscere merito per la citazione; ecco chi invece bisogna rivalutare veramente e osannare, anche senza tentare, ad ogni costo, anche quello di mentire sapendo di mentire, di ottenere per lui l’IGP o meglio la DOP; ma ti ci aggiungo pure i due abati: Galfo e De Leva. Studia Pastiere, studia.
X-man:
Lascia che Pastiere sogni
Pastiere:
Sogna, sogna
Vedrai che risveglio
(purtroppo lo vedremo anche noi, cittadini tutti)
Alcibiade e tutti i tuoi compari, non fate discorsi elementari siete voi che avete il cervello fermo alle elementari. Saluti e buon cioccolato.