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Gianni Gulino riconfermato alla guida di Confcooperative Ragusa

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Gianni Gulino è stato rieletto alla guida di Confcooperative Ragusa. La proclamazione del riconfermato presidente ieri pomeriggio a conclusione dell’assemblea provinciale degli iscritti tenutasi in modalità webinar e avente per tema “Costruttori di bene comune”. Ai lavori ha partecipato anche il presidente regionale Confcooperative Sicilia, Gaetano Mancini, e il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì. Eletto anche il Consiglio territoriale formato da 11 componenti: Giuseppina Alboni, Emanuele Aprile, Luca Campisi, Laura Cavallo, Carmelo Criscione, Giovanna Di Girolamo, Emiliana Dimartino, Gianvito Distefano, Danilo Scalone, Stefano Solarino e Alessandro Tumino.
“Abbiamo affrontato il nemico invisibile e i suoi effetti su economia, salute, lavoro e società – ha detto nella sua relazione il presidente Gulino facendo riferimento al Covid-19 – con la consapevolezza di avere un ruolo nel Paese che nessuno può mettere in discussione. Voglio ringraziare tutti coloro che, con dedizione e mettendo a rischio la propria salute, hanno continuato a operare nelle comunità, quei soci e lavoratori delle cooperative che hanno garantito cibo, servizi, cure e solidarietà”. E Gulino ha aggiunto: “Dobbiamo dimostrare che la responsabilità sociale di impresa (soprattutto cooperativa) non è solo uno strumento di marketing ma è una pratica reale che si attiva soprattutto nel momento della crisi: dimostrando attenzione ai beni comuni (la salute, il lavoro), praticando una comunicazione corretta, formulando proposte concrete e sostenibili con una visione d’insieme, attivando azioni concrete rivolte alle persone più fragili, valorizzando un sistema fatto da imprese, famiglie, scuole, università, organizzazioni ed enti che diventino protagonisti di una nuova e indispensabile solidarietà proattiva”.
Confcooperative Ragusa ha cercato di ascoltare tutti, e continua a farlo ogni giorno, con la determinazione di creare spazi di comunicazione per costruire insieme risposte adeguate ai nuovi scenari. “Lo abbiamo fatto in tanti modi – ha spiegato Gulino – e ne abbiamo avuto riscontro in questi mesi in cui le cooperative ci hanno chiamato, numerose, per ringraziarci della prossimità dimostrata, del sostegno alle loro richieste, delle tante azioni messe in campo con tempestività per assisterle in un momento imprevisto e imprevedibile nei suoi effetti. A cominciare dalla sospensione dell’erogazione dei contributi associativi, anima del nostro bilancio e sostegno della nostra indipendenza. Scelte non facili ma alle quali faremo fronte con spirito di sacrificio”. Gulino ha ricordato, tra l’altro, le azioni avviate nei confronti dei Comuni a tutela delle cooperative sociali associate; cooperative sempre più preoccupate e in difficoltà con i ritardi nei pagamenti degli enti pubblici e per una crescente difficoltà di programmazione di nuovi servizi sociali e sociosanitari. Nel corso degli anni Confcooperative si è costruita un ruolo di rappresentanza serio e primario. E i dati lo dimostrano: in Sicilia ha il 43% della rappresentatività. In provincia di Ragusa sono 100 le imprese associate mentre 7 sono i settori in cui è riconducibile l’impegno della sede territoriale: agricoltura e pesca, lavoro e servizi, sociali e mutue, Sanità, abitazione, cultura turismo e sport, credito e assicurazioni. Tra questi, il primo per valore della produzione è quello agroalimentare. Ragusa è una delle provincie italiane dove questo settore produttivo rappresenta una percentuale molto importante del Pil provinciale.
“Siamo convinti che i problemi da affrontare siano tanti – ha proseguito Gulino nella sua relazione – Solo con una nuova progettualità, con una forte spinta anche da parte delle federazioni, potremo sostenere le sfide dell’innovazione di questa nuova fase di sviluppo economico e sociale. Ovviamente abbiamo bisogno di fare cose in più. Le cooperative hanno un futuro. Lo dimostra il grande ruolo svolto in questi anni di crisi e lo dimostreranno ancora una volta: hanno salvaguardato l’occupazione. In alcuni settori sono state capaci di crescere anche durante l’arretramento complessivo. Sono progredite nell’internazionalizzazione. Continuano ad essere il pilastro del welfare e delle politiche sociali del paese. Ne sono certo, senza le cooperative l’economia e la società italiana sarebbero più arretrate e più povere, così come il resto d’Europa”.

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