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Confcommercio Ragusa. “Indispensabile riaprire quasi tutto in Sicilia”

Confcommercio provinciale Ragusa si unisce al coro dei vertici regionali dell’associazione di categoria nel richiedere, a livello isolano, la riapertura anticipata delle attività commerciali. L’istanza, inviata al governatore Musumeci, è contenuta in una nota sottoscritta anche dal presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, oltre che dagli altri presidenti siciliani dell’organizzazione datoriale. “Alla luce degli incoraggianti dati del contenimento della pandemia nel territorio regionale – è spiegato – si ritiene ragionevole, oltre che indifferibile, prevedere la riapertura delle attività che non sono state autorizzate in forza del Dpcm dalla data del 4 maggio, anziché dal 18 maggio e financo nel mese di giugno. E’ bene, infatti, evidenziare che l’autorizzazione alla riapertura, come da ultimo Dpcm del 26 aprile, del solo settore manifatturiero, delle costruzioni e del commercio all’ingrosso relativo a queste filiere e dei cantieri privati, avrà un effetto irrilevante in Sicilia ove l’economia, come è noto, ruota essenzialmente sul terziario di mercato, ovvero sul commercio, sui servizi, sul turismo, sulle libere professioni”.
Confcommercio precisa che il differente impatto nella scala del contagio tra alcune regioni del Nord e la Sicilia non può non indurre ad un ragionamento diversificato per la Regione Siciliana ove si ritiene necessaria l’emanazione di un’ordinanza che autorizzi la riapertura: dal 4 maggio per tutte le attività del commercio, del turismo, dei servizi e delle libere professioni; dal 4 maggio per l’asporto dei pubblici esercizi; dal 18 maggio per gli impianti sportivi gestiti da associazioni e/o società iscritte al registro Coni dove poter praticare l’attività di base e per i lidi balneari luoghi anch’essi dove si svolgono attività ludico motorie all’aperto; dal 18 maggio per la somministrazione dei pubblici esercizi. In quest’ultimo caso, le misure di sicurezza saranno predisposte con il sistema Haccp implementandoli con un inserto Covid-19, con cui verranno identificati i cicli di pulizia con i sanificanti (a base di cloro o alcolici) per tutte le superfici e l’intero locale.
Inoltre, la distanza di un metro per i clienti (come per tutte le attività aperte, supermercati, panifici, etc.), guanti e mascherine per i collaboratori, distanziamento ad un metro e cinquanta tra tavolo e tavolo, 80 cm nello stesso tavolo. “Diversamente – sottolinea Manenti – si rischia di paralizzare l’economia siciliana ad uno stato irreversibile, anche in considerazione della già precaria condizione di occupazione. Chiediamo, altresì, se sarà ancora necessario il documento di autocertificazione che abilita agli spostamenti, che lo stesso includa tra le motivazioni esimenti l’autorizzazione a recarsi in qualsivoglia attività autorizzata all’apertura per l’acquisto dei relativi beni”.

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