
Come riporta oggi un articolo di la Repubblica.it, ieri per un’infermiera modicana, in pensione, la signora Annamaria, è stato un compleanno diverso dal solito. Infatti, ha ricevuto circa cinquanta chiamate di auguri nate da una telefonata fatta per sbaglio.
La signora Annamaria, non è modicana di origine, ma è di Floresta una paesino dei Nebrodi, famoso per essere il più alto della Sicilia. Da cinquant’anni vive a Modica, dove per tanti anni ha lavorato in ospedale come infermiera. Una signora allegra e serena, che ha rispettato il blocco in maniera rigida, infatti non è uscita mai di casa, per le necessità è stata aiutata dai figli.
Sembrava un giorno come tanti altri, con la solita routine quotidiana. E così la signora Annamaria si preparava a vivere il giorno del suo ottantesimo compleanno. A causa delle misure anti-coronavirus, il suo compleanno sarebbe passato in sordina: niente festa, niente nipoti e figli con cui spegnere in allegrai 80 candeline.
Ma poi qualcosa di diverso c’è stato. La signora ha ricevuto un bellissimo regalo, anzi tanti, tantissimi regali, come ha sottolineato più volte a la Repubblica.it.
Potrebbe sembrare una storia di fantasia, inventata, ma invece è realmente accaduto a Modica. Il tutto, è nato da una chiamata fatta per sbaglio dal giovane avvocato Giovanni Denaro, che doveva chiamare un ufficio della provincia di Agrigento, il cui prefisso è 0923, ma per forza di abitudine ha digitato il prefisso della provincia di Ragusa (0932). Resosi conto dell’errore, ha chiuso subito la chiamata, ma pochi secondi dopo il telefono squilla, dall’altro capo del “filo” l’arzilla signor Annamaria.
A la Repubblica il giovane avvocato ha raccontano la chiamata che ha ricevuto, “Sento la voce di una donna anziana, che mi chiede come mai l’avessi cercata. Mentre le spiego il mio errore, noto nella sua voce la delusione: “Pensavo volesse farmi gli auguri. Sa, oggi compio 80 anni, sono sola, e pensavo che qualcuno mi avesse chiamato per gli auguri””.
Giovanni racconta con semplici parole la storia sui social, e da lì nasce l’idea, grazie all’amico Salvo Avola, di chiamare la signora per farle gli auguri. Il telefono non finisce di squillare, e trovarlo libero è un’impresa. La signora è rimasta contenta, non si aspettava tutti questi auguri. “Ognuno – racconta al giornale – mi racconta una cosa, ad ognuno racconto una cosa io. Non credevo che i giovani avessero tutto questo amore per gli anziani”.
Un piccolo gesto, nato in modo spontaneo, ha trasformato la giornata di una signora sola. Un contributo significativo in un periodo difficile per il Paese. Salvo Avola che ha ideato insieme a Giovanni gli auguri telefonici racconta: “Molti amici a cui avevo dato il numero mi hanno richiamato piangendo: erano emozionati per questa signora tenerissima”.
Quello che ha provato Annamaria è una emozione indescrivibile, a punto tale che quando sarà finito tutto ciò vorrà incontrare i giovani di presenza per conoscerli e ringraziarli di questi splendidi gesti di vicinanza e di affetto, e offrire loro un bel caffè all’aria aperta.
Le piccole cose, nate alle volte per errore, si rivelano grandi e preziosi, anche una telefonata in questo periodo può essere l’ancora di salvataggio, perché nessuno si salva da solo.