Dopo la recente divulgazione della relazione della Commissione regionale antimafia dell’ARS con oggetto “Inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Sicilia”, si è riacceso un dibattito serrato sui fatti che portarono allo scioglimento del Consiglio comunale nel 2015. Un dibattito che sta assumendo toni di scontro che sembrano riecheggiare il clima della polemica di Sciascia del 1987 sui “professionisti dell’antimafia”, toni che vanno ben oltre la realtà e le dinamiche di una comunità e in cui non vogliamo che la nostra città venga coinvolta come terreno su cui tale scontro si sviluppa. A noi interessa la verità su Scicli, affermano dall’Amministrazione Comunale.
La vicenda dei rifiuti in Sicilia, e quindi anche a Scicli, è una pagina tormentata della storia almeno degli ultimi due decenni. E su cui bisogna continuare a tenere alta l’attenzione, su diversi piani: ditte della raccolta, smaltimento dei rifiuti, individuazione di siti per eventuali nuove discariche. L’attuale amministrazione comunale questo ha fatto negli ultimi quattro anni, vigilando a difesa del territorio e assumendo azioni importanti, anche nei confronti di talune ditte, per il rispetto della legalità.
Nella relazione della Commissione vengono appunto citati fatti e circostanze ben precise, riferentesi ad un passaggio storico che ha segnato un “vulnus” nella storia della città, in tutte le sue componenti.
Si ritiene necessario restituire definitivamente alla verità storica, non solo politica – cosa che è già avvenuta – quella pagina sofferta della vita della nostra comunità, che rischia, alla luce anche di quanto riportato negli ultimi giorni da organi di informazione, di avere riverberi ingiusti e negativi anche sul presente e di costituire un pesante fardello per il futuro della città, di una città in grande crescita e sviluppo. Sviluppo che – ne siamo certi – neanche il coronavirus riuscirà a bloccare, come si è visto proprio in questi giorni con l’approvazione e il finanziamento da parte del MIUR del progetto di rifacimento della facciata della scuola media Lipparini, evento di portata storica per la città.
Poiché appare profilabile una lesione dell’immagine dell’Ente, della sua corretta amministrazione e dell’intera cittadinanza sciclitana, conseguentemente appare opportuno adire alle vie giudiziarie a tutela della reputazione, credibilità, onorabilità e quindi complessiva immagine dell’Ente, delle Istituzioni democratiche e della Comunità da esse rappresentate.
La Giunta comunale, su proposta del Sindaco Enzo Giannone, ha deliberato in data 23 aprile 2020 di dare espresso incarico all’Avv. Salvatore Poidomani del Foro di Ragusa, affinché si valutino eventuali azioni legali necessarie all’accertamento di fatti e responsabilità discendenti da quanto sopra.
- 11 Ottobre 2024 -
1 commento su “Tutela legale dell’immagine e della comunità di Scicli”
Diplomatico il contenuto di questo articolo , si ha timore di fare i nomi per non rischiare la denuncia ?
Ma per sicuro uno mente . . poco ma sicuro !
Io ne conosco uno che è avvezzo alla menzogna ed alla simulazione . . si riuscirà a dimostrarlo ?
E come dice il proverbio : “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” .
Anche se nutro seri dubbi che si accertino responsabilità e azioni legali .