“Tutti i settori sono in crisi, ma per quello del commercio il Comune non può restare indifferente per una crisi che rischia di travolgere l’economia di una città”
È la conclusione di un serrato dibattito del Direttivo cittadino di Territorio, riunitosi in videoconferenza per analizzare l’evolversi della situazione economica sociale derivante dall’emergenza sanitaria.
Il segretario cittadino, Michel Tasca, si è fatto interprete di quanto emerso nella riunione e ha voluto fissare i punti salienti in una sua riflessione che ha diramato a mezzo stampa
“Non ci sono settori che sono risparmiati dalla crisi che serpeggia, anche i punti vendita di generi alimentari, dopo la corsa agli acquisti seguita agli annunci del lockdown, e dopo l’inevitabile spesa di Pasqua, registrano una stasi nelle vendite, perché molta gente comincia ad accusare una crisi di liquidità e anche chi è a
stipendio fisso, chi non ha perso il lavoro, è pervaso da un sottile timore di spendere troppo nell’incertezza del tempo che stiamo vivendo.
È ormai chiaro che tutto si giocherà sulla ripresa, sulla riapertura, sulla fine dell’isolamento, per cui
occorrono strategie precise e una buona organizzazione per non farsi trovare impreparati alle ordinanze
che, si spera a breve, allenteranno le restrizioni. Non toccherà a noi trovare le soluzioni adatte per una ripresa quanto mai efficace e funzionale all’uscita
dalla crisi, ma è innegabile che ci sono settori di fronte ai quali l’amministrazione comunale non potrà restare indifferente per le difficoltà che si presenteranno.
Servono aiuti e sostegno per determinati settori che, oltre ad essere preminenti nell’economia locale, costituiscono traino per il movimento in città oltre che per attirare visitatori e turisti.
Mi riferisco, in particolare, al settore ricettivo e della ristorazione che coinvolgono, fra l’altro, un gran
numero di dipendenti, soprattutto giovani: attività che già risentono in maniera pesante della chiusura prolungata e, ancor di più potrebbero risentire di un avvio stentato dopo la fine dell’isolamento.
Misure sicurezza per il contenimento di eventuali contagi saranno destinate a limitare la presenza di
clientela e a rendere antieconomica l’apertura se non ci saranno misure adeguate di sostegno.
Non ci potranno essere agevolazioni dedicate e finanziamenti a fondo perduto da parte dell’ente comunale, per le sue pur sempre limitate disponibilità economiche, ma serve che l’amministrazione faccia sentire la vicinanza per un settore che deve considerare fondamentale per la rinascita.
I locali pubblici debbono vivere, debbono pulsare di effervescenza, debbono costituire la piscina
rigeneratrice per tutti i cittadini che debbono ritornare alla normalità ante coronavirus.
Per questo il Comune ha il dovere di trovare tutte le soluzioni possibili, intanto, per alleviare la mente di questi operatori commerciali, fino alla fine dell’anno non si dovrà parlare di tasse di tributi, di scadenze, servirà trovare garanzie per affitti e impegni economici legati all’attività, dove il Comune potrà operare senza u lacci e lacciuoli della burocrazia dovrà rendersi disponibile della massima apertura per i titolari di attività,
vedi per il suolo pubblico o per gli orari di chiusura o per le emissioni sonore.
Gli esercenti devono sentire vicine le istituzioni, gli amministratori, la collettività che deve contribuire, con la presenza a sconfiggere la patologia non solo virale che si è insinuata nella mente delle persone.
Cominciamo a dire, a tutti, concludono da Territorio Ragusa, non si scoraggino e che nessuno sarà lasciato solo né indietro.
- 12 Ottobre 2024 -