Trascorsi quindici giorni dall’inizio delle attività di aiuto alimentare, è opportuno fare il punto della situazione. E’ quanto afferma il capogruppo M5s Ragusa, Sergio Firrincieli, il quale tiene a precisare che “gli uffici Servizi sociali del Comune e la Caritas diocesana più che in quattro si stanno facendo in otto per sostenere chi ha bisogno. Prendendo, però, spunto da immancabili sbavature dettate dall’emergenza e da alcune scelte politiche discutibili, è opportuno fermarsi un attimo per fare chiarezza su alcuni interrogativi che emergono dal basso. Ecco perché ho deciso di presentare una interrogazione rivolta al sindaco perché si possa ottenere chiarezza rispetto ad eventuali criticità che, se si presentassero, potrebbero essere sanate”.
Firrincieli mette in evidenza che il documento è stato indirizzato sì al primo cittadino ma anche al presidente del civico consesso, al segretario generale e al dirigente del settore di riferimento, il VII. Questi gli interrogativi che il capogruppo pentastellato Firrincieli rivolge all’amministrazione dell’ente di palazzo dell’Aquila. “Vorremmo capire – scrive – quali sono le modalità di acquisizione ed evasione delle richieste dei buoni alimentari concernenti l’emergenza coronavirus e quante le richieste acquisite ed evase alla data odierna. Inoltre, è opportuno sapere quali sono i tempi medi di evasione della richiesta e quanti gli operatori che si occupano dell’acquisizione del dato e quanti, invece, quelli che gestiscono la consegna. Chiediamo, inoltre, di sapere se sono state acquisite ed evase richieste di beni di prima necessità e, nel caso in cui la risposta è positiva, che cosa è stato considerato bene di prima necessità e con quale modalità lo stesso è erogato”.
Sempre nell’atto ispettivo, Firrincieli chiede di conoscere “quanti sono i casi di nuova povertà e quante le richieste da parte di persone già assistite dall’ufficio Servizi sociali del Comune di Ragusa e tra questi quanti sono i percettori di Reddito di cittadinanza”. Per il capogruppo M5s, inoltre, è utile capire se sono stati predisposti controlli a campione delle autodichiarazioni al fine di evitare speculazioni e quanti buoni da 25 euro sono stati stampati. “Perché abbiamo deciso di intervenire con queste modalità? – aggiunge Firrincieli – È una questione di trasparenza e rispetto verso tutta la cittadinanza, in questo momento di gestione dell’emergenza, avanzare questi interrogativi. Riteniamo che, da parte nostra, sia doveroso potere contare sul quadro completo della situazione e soprattutto comprendere quale sia il protocollo che l’amministrazione comunale ha deciso di attuare per supportare chi ha realmente bisogno. Inoltre, è essenziale avere contezza di quali controlli sono effettuati su eventuali richieste di aiuto inopportune e autodichiarazioni che potrebbero rivelarsi mendaci”.