La creazione di un comitato di valutazione della salute economica della provincia iblea per contenere i possibili danni del dopo Covid. E’ questa la proposta che i presidenti sezionali Confcommercio dei comuni dell’area iblea hanno girato al presidente provinciale dell’associazione di categoria, Gianluca Manenti, dandogli un preciso mandato: ottenere un adeguato sostegno da parte delle amministrazioni comunali rispetto al congelamento immediato dei tributi locali, dei mutui, degli assegni in scadenza e, soprattutto, quanto altro ancora non è stato concretizzato dopo un mese di proclami. Anche le banche, soprattutto quelle locali, saranno chiamate a intervenire in maniera efficace. “Se le imprese moriranno – afferma il presidente Manenti – sarà una sconfitta per la società intera oltre alla povertà assoluta dell’intera economia locale. Basta con le attese. Serve semplificare e ottenere risposte chiare e immediate. Confcommercio intende fare la propria parte nelle trattative che si intavoleranno”. Ma cosa avevano chiesto i presidenti sezionali di Confcommercio? “Abbiamo bisogno – è stato spiegato nel corso di una conference call – di stare più uniti e sottoporre agli interlocutori una voce comune che provenga da tutti i territori in un momento di particolare smarrimento per cittadini e imprese. Chi governa ha delle responsabilità e non può non tenere conto delle piccole e medie imprese che sono la spina dorsale del nostro paese. Queste stesse imprese, dopo aver chiuso per evitare il proliferare dei contagi, scongiurando il collasso del nostro sistema sanitario, devono essere messe nelle condizioni di riaprire. Ma senza un intervento vero e tempestivo si rischia di chiudere per sempre. Bisogna, come già sostenuto da altri, provvedere ad un rinvio più lungo delle scadenze fiscali, a immettere liquidita alle imprese con garanzie statali, regionali, per coprire costi di gestione e fornitori per tutto il 2020”.
“Ci vogliono misure certe, immediate e sostenibili a burocrazia zero – continuano ancora da Confcommercio Ragusa – per poter far fronte ad una pandemia anche economica. Dall’11 di marzo a oggi non si è avuto modo di definire alcunché. Se si proseguirà oltre il 15 aprile, come appare probabile, e se il lockdown durerà ancora mesi, allora è evidente che molte imprese chiuderanno per sempre”. Cosa chiedono i presidenti sezionali di Confcommercio Ragusa? “Il Governo nazionale – spiegano – deve erogare aiuti concreti e sostenibili alle imprese. Stiamo seguendo con attenzione le decisioni assunte dai vari Comuni della provincia per verificare quale sarà il sostegno nei confronti degli operatori delle nostre categorie ma ci auspichiamo che possa essere ancora più concreto. Alcuni comuni si sono già attivati, altri hanno mostrato un’apertura in tal senso ma anche qui si deve convenire circa un possibile rinvio in vista di una scadenza del lockdown più lunga di quanto prospettato. Sicuramente le macchine amministrative hanno bisogno della capacità contributiva di ciascuno ma è pur vero che la ripartenza sarà lenta e graduale per cui le imprese non potranno corrispondere per tributi specifici riguardanti l’attuale situazione. La ripartenza, quando sarà, potrà essere di crescita solo se si sarà capaci di gestire la situazione. La provincia di Ragusa è stata sempre definita l’isola nell’isola e allora ci proponiamo come positivi interlocutori per coadiuvare le amministrazioni locali in questa fase nuova e dai risvolti imprevedibili, mettendo in rete tutti i territori con idee e progettualità, mettendo in campo quella professionalità e competenza che contraddistingue ciascuno di noi. Se viviamo all’interno di un sistema chiamato Italia dove gli imprenditori hanno dovuto fare la loro parte restando a casa per evitare il collasso del sistema sanitario, allora anche chi ci governa deve fare la sua garantendo liquidità immediata ed esenzione dalle tasse per tutto il 2020”.
- 13 Ottobre 2024 -