Per far fronte all’emergenza coronavirus, il piano sanitario regionale procede a ritmi serrati. In una nota stampa la regione comunica che a partire dal 27 marzo saranno complessivamente venti i laboratori siciliani destinati all’emergenza Coronavirus.
Ai dodici già operativi in tutto il territorio regionale se ne aggiungono, infatti, altri otto (pubblici e privati) che saranno autorizzati ad effettuare le analisi sui tamponi.
Per quanto riguarda i privati, la regione precisa che sono stati selezionati da una commissione sulla base dell’avviso pubblico dell’assessorato regionale della Salute. I laboratori selezionati rispondono ai criteri previsti dalle disposizioni dell’Istituto superiore di sanità. Nella nota precisano che ci sono altre strutture in corso di autorizzazione, così da velocizzare le fasi di analisi dei tamponi.
I nuovi laboratori pubblici scelti dalla regione sono: l’Istituto zooprofilattico, l’Ismett e il Bucchieri La Ferla a Palermo, l’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento. Altre strutture autorizzate sono state individuate nelle provincie di Catania e Siracusa.
In particolare, l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci dello scorso 20 marzo ha previsto la realizzazione dei tamponi rinofaringei per il personale sanitario, per coloro che sono sottoposti alla quarantena obbligatoria perchè rientrati in Sicilia e per i positivi al Coronavirus in isolamento domiciliare.
I laboratori pubblici già autorizzati e operativi sono a: Caltanissetta, Catania, Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Marsala.
La misure attuate rientrano nell’ambito delle azioni di prevenzione e contrasto stabilite dal governo regionale.