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Proposte di modifica al Decreto Nazionale, presente l’ANC Ragusa

Una serie di osservazioni e proposte di modifica al decreto 18/2020. Sono quelle evidenziate dall’Associazione nazionale commercialisti di Ragusa che ha supportato il documento presentato ieri da Anc nazionale unitamente alle altre associazioni della categoria. Le priorità d’intervento, è sottolineato da Anc nella nota congiunta inviata al Governo, al ministro Gualtieri, ai sottosegretari all’Economia e ai componenti della Commissione Bilancio del Senato, riguardano 5 punti. Ad illustrarli è il presidente di Anc Ragusa, Rosa Anna Paolino. “Partiamo – dice – dall’erogazione del contributo anche ai lavoratori autonomi iscritti ad altre forme previdenziali quali le casse di previdenza private previste per le professioni ordinistiche (modifica dell’art. 27); sottolineiamo, poi, la necessità di prevedere la sospensione al 31 maggio 2020 anche dei termini di tutti gli adempimenti comunicativi e dichiarativi relativi alla precompilata 2020 compreso invio delle Cu. Inoltre, chiediamo la sospensione di tempi e modi di utilizzo dei crediti tributari introdotti dal Decreto fiscale 2020, consentendo di utilizzare i crediti derivanti da dichiarazione dei redditi anche antecedentemente alla presentazione della dichiarazione (modifica dell’art. 62)”. Tra le altre richieste quella di prevedere il credito d’imposta per i canoni di locazione ad uso strumentale, riducendone la misura ma ampliando la sua applicazione a tutti gli operatori economici indistintamente, comprese le professioni ordinistiche, gli enti non commerciali, enti del terzo settore e le associazioni sportive (modifica dell’art. 65). “Abbiamo anche chiesto – prosegue Paolino – l’abrogazione del comma 4 dell’art. 67 in materia di sospensione dei termini relativi all’attività degli uffici degli enti impositori in quanto determina una disparità di trattamento. Infine, sollecitiamo la modifica all’articolo 19 in materia di trattamento ordinario di integrazione salariale e assegno ordinario, con la richiesta che l’importo dell’assegno erogato non sia superiore a quanto previsto rispetto all’importo del contributo per le imprese ed i lavoratori autonomi (art. 27-28-44)”. In un ulteriore documento, sempre presentato in forma congiunta, le associazioni hanno articolato in modo dettagliato oltre a queste 5 priorità anche altre proposte, con l’auspicio che possano trovare accoglimento affinché le misure introdotte dal Dl 18/2020 permettano di fronteggiare al meglio gli effetti della gravissima emergenza che il Paese sta vivendo. “Abbiamo sempre auspicato come Anc – spiega il presidente Paolino – di essere coinvolti nei tavoli tecnici del Mef per dare il nostro contributo professionale sulle materie fiscali per evitare iniquità socio-economiche. La nostra richiesta, alla luce anche di quanto sta accadendo negli ultimi giorni, non è peregrina tant’è che abbiamo assistito ad una serie di rettifiche del governo al Cura Italia, rettifiche che probabilmente con il coinvolgimento a monte della nostra categoria professionale avrebbero potuto essere evitate. Non è certo questo il tempo, comunque, di fare polemiche ma alla fine dell’emergenza sanitaria chiederemo a gran voce come Anc di essere ascoltati visto che siamo stati inseriti tra le categorie essenziali e che in questo periodo di profondo caos i nostri studi stanno lavorando per dare risposte ai contribuenti che ci chiedono informazioni o semplicemente vogliono essere rassicurati”.

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