
Un’emergenza che viene gestita al meglio, dal punto di vista sanitario, ma che presenta diverse criticità per la pronta applicazione dei decreti del governo centrale e le strategie sull’inevitabile tracollo economico di molte imprese e anche di molte famiglie. A scendere in campo è Il Direttivo di Territorio Ragusa .
Se la sanità, pur tra mille difficoltà, sembra preparata ad affrontare il picco dell’emergenza, anche nel meridione, si presentano mille difficoltà per far comprendere le misure prescritte dal governo per il contenimento del contagio.
Correzioni continue, anche in diretta, che creano confusione così come i mille messaggi sui social, dove ognuno chiede qualcosa: l’ultimo decreto del presidente della Regione lascia ai sindaci la facoltà di decidere per i mercati all’aperto, verificate le condizioni minime di sicurezza.
Da Catania a Ragusa, mercati rionali aperti, mercati rionali chiusi, da lunedì i sindaci potranno decidere ancora diversamente, evidente che servono immediati chiarimenti interpretativi subito dopo i decreti, si fa confusione anche sull’apertura dei cimiteri per diciture che si prestano all’equivoco: cimiteri chiusi al pubblico sarebbe meglio di cimiteri aperti ma solo per il personale e le esequie.
Ma c’è confusione anche per l’apertura delle profumerie, per i supermercati si indica la superficie ma sarebbe meglio indicare quelli aperti e quelli chiusi, in provincia si rincorrono gli annunci delle catene di supermercati, le ordinanze dei sindaci e gli inviti alla revoca da parte della prefettura.
Troppa gente che circola sulla provinciale per Marina di Ragusa ma serve tenere presenti le numerosissime residenze nelle diverse contrade, dall’uscita da Ragusa fino ad arrivare al centro abitato della frazione marinara.
Un mare di domande, per Il Direttivo di Territorio Ragusa: posso passeggiare sulla spiaggia, posso fare footing, posso accudire le galline in campagna, posso portare da mangiare ai cani che lascio nella casa di campagna o in quella a mare?
Nessuno chiede se si può passeggiare al porto di marina perché la gente ci va direttamente senza chiedere.
Vero è che molta gente esce per motivi di necessità, ma fuori del supermercato si sente dire che stasera si va a mangiare a casa di Antonella o di Teresa.
Fortunatamente, la maggior parte dei negozi e dei locali pubblici sono chiusi ma mancano avvisi chiari e soprattutto diffusi in maniera sufficiente, per tutte le fasce di popolazione.
Manca una cabina di regia locale che dovrebbe seguire i cittadini, interessandosi anche di assistenza psicologica, ci ha pensato, in ritardo, l’ASP, il Comune è del tutto assente in materia.
Per l’emergenza economica che presto farà sentire i suoi effetti non si avverte nessun segnale, solo appelli, sollecitazioni e richieste che arrivano da più parti ma, appunto per questo, o richieste ripetitive o richieste di parte.
È sotto gli occhi di tutti che la crisi investirà, senza distinzioni, tutte le fasce sociali e tutti i comparti economici.
Non ci saranno categorie esenti dall’onda che già manifesta i primi spruzzi, serve farsi trovare pronti ma non con un arrembaggio alle misure agevolative o di sostegno, serve, anche in questo caso, una qualificata cabina di regia, composta da sindacati, da organizzazioni datoriali e di categoria, associazioni e rappresentanti delle aziende, per farsi trovare uniti a fronteggiare un collasso dell’economia locale che sembra inevitabile ma può essere combattuto in maniera adeguata se guidato da persone competenti.