
Un anno e quattro mesi di reclusione sono stati inflitti al 26enne vittoriese M.M., sorvegliato speciale, arrestato lo scorso 19 novembre mentre andava in giro armato di un nerbo. La pena gli è stata inflitta dal Gup di Ragusa, Ivano Infarinato, al termine del rito abbreviato. L’uomo, allo stato è agli arresti domiciliari. Il difensore, l’avvocato Giovanni Magione, ne ha chiesto la remissione in libertà ed il magistrato per questo si è riservata la decisione. Il pubblico ministero, Santo Fornasier, aveva chiesto la condanna a un anno e cinque mesi. La notte del 19 novembre, la polizia era intervenuta in una via del centro cittadino, intimando l’alt a un’autovettura con a bordo quattro soggetti, già noti alle forze dell’ordine.
Tra gli occupanti del veicolo il ventiseienne che, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale e sprovvisto di documento di riconoscimento, tentava di sottrarsi all’identificazione declinando false generalità.
Ma il raggiro non riusciva al giovane che veniva riconosciuto smascherato dai Poliziotti i quali decidevano di controllare anche il veicolo, all’interno del quale, sotto un tappetino, veniva rinvenuto “un nerbo” della lunghezza di circa un metro di cui il giovane, pur rivendicandone la proprietà, non sapeva giustificare il porto.
A questo punto agli Agenti non è rimasto altro che trarre in arresto il “nerboruto” per violazione degli obblighi della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno e segnalarlo all’Autorità Giudiziaria per false dichiarazioni o attestazioni a pubblico ufficiale sulla propria identità e per porto di oggetti atti ad offendere.