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I modicani di rientro dal Nord contattino il medico di famiglia

Visto il decreto straordinario emesso nella giornata di lunedi dal Ministero della Salute, si ritiene utile ed opportuno che tutti i cittadini modicani di ritorno da soggiorni in una delle regioni focolaio del virus Covid-19 contattino il proprio medico di famiglia per avere informazioni sui comportamenti da tenere prima del ritorno alla vita quotidiana. “E’ inutile intasare il Pronto Soccorso o l’Ospedale – commenta il Sindaco Ignazio Abbate – perché questo comportamento allarmistico genera solo confusione e può produrre disservizi nella gestione delle reali emergenze. L’unica cosa da fare, mi rivolgo a tutti i concittadini che sono tornati o stanno tornando da una delle regioni del Nord Italia teatro di contagio, è quella di telefonare al proprio medico di famiglia, esporre la propria situazione ed attenersi scrupolosamente ai dettami del medico. Tale comportamento è affidato alla coscienza civica di ognuno di noi ed è propedeutico al ritorno alla vita di tutti i giorni nella propria comunità. Penso, in particolare, a coloro che, di ritorno da Piemonte, Lombarda, Veneto o Emilia Romagna, devono tornare a lavoro o a scuola, a contatto con la gente”. Mercoledi pomeriggio alle 16 è convocata una riunione straordinaria del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica presso la Prefettura.

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2 commenti su “I modicani di rientro dal Nord contattino il medico di famiglia”

  1. Quale è la prossima misura discriminatoria, i familiari delle persone modicane rientrate dal nord si esentino da andare a lavoro e/o scuola?
    Come si può pensare di isolare una regione come la Lombardia?
    Non sarebbe meglio mettere in prima pagina un semplice limitate le forme di saluto come baci/abbracci/strette di mano d’uso e praticate con maggiore rigore le ordinarie norme igieniche domestiche e lavorative?
    Trovo anche assurdo che si registrino limitazioni di consegne di pacchi oltre Roma.
    Abbiamo capito che le % statistiche di pericolosità rispetto ad una ordinaria influenza sono sicuramente più alte tuttavia ci si concentri sui soggetti più deboli che le stesse statistiche indicano come principali soggetti a rischio.
    E soprattutto che ci sia maggiore condivisione e uniformità nelle misure straordinarie con Governo e autorità europee/nazionali.

  2. Perchè si deve sempre parlare di discriminazione? Ormai le persone avrebbero dovuto capire che il maggior problema del coronavirus è che si trasmette con enorme facilità. Il problema del Coronavirus non è infatti la sua gravità, dal momento che è 10, o forse 20, volte più serio dell’influenza… ma dal fatto che è molto più infettivo dell’influenza. Ed è per questo che si deve fare quarantena: per evitare che molte persone vengano contagiate contemporaneamente. Tra queste infatti non potrebbero non esserci persone a rischio, come anziani o individui con sistema immunitario già compromesso, che dovranno essere assistite, ovviamente… ed il sistema sanitario collasserebbe se si ammalassero tutte contemporaneamente!!!
    Quindi, e si ritorna al punto iniziale, si può essere così ciechi da vedere solo discriminazione ovunque? E’ prevenzione… e dovrebbero capirlo tutti, dai lavoratori agli studenti universitari che sono rientrati a casa causa chiusura delle varie università

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