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Pozzallo, sindaco e sindacati tra accuse e controaccuse

FPCgil, FP Diccap e Silpol denunciano “pubblicamente il maldestro tentativo del Sindaco di Pozzallo trasformare in minacce quelle che invece sono normali richieste delle organizzazioni sindacali che invocano il rispetto delle leggi, ripetutamente e rozzamente calpestate in più occasioni al Comune” Contrattacco dei segretari Fernandez, Gerbino e Fiorenza al sindaco, Roberto Ammatuna, che, a sua volta, aveva duramente risposto ad un lungo documento sindacale in merito all’attivazione della distribuzione dei contenitori per la raccolta differenziata (sacchetti) presso il comando di Polizia Locale. Ma il primo cittadino era andato oltre parlando di fannullone all’interno dell’organico comunale indicando nei sindacati i garantisti di questi ultimi, vale a dire una colpa presunta del proliferare di fannulloni, di volontà di colpire dipendenti meritevoli e del cattivo funzionamento dei servizi di polizia locale.

Se il Sindaco non rispetta le norme vigenti e non riesce a governare la macchina comunale, non può incolpare i sindacati delle sue insufficienze, ma deve invece convincersi che, essendo stato lui che ha deciso di candidarsi e di chiedere i voti ai suoi concittadini, ora, che è stato eletto, è lui che deve risolvere i problemi anziché lamentarsi a vanvera – reagiscono i tre sindacalisti –. Se la macchina amministrativa non funziona, è suo dovere e non di altri, porre rimedio a tale malfunzionamento, da lui asserito, con atti e soluzioni legittime.

Se invece non ne è capace, non tenti di mascherare i suoi fallimenti tirando in ballo chi chiede il rispetto della legge. Perché è bene ricordare a tutti i concittadini che pagano le tasse, che è il Sindaco il responsabile dell’assunzione al Comune di Pozzallo di funzionari di altri Comuni, che con un colpo di bacchetta magica sono stati trasformati in dirigenti, perché a suo dire, era l’unica soluzione per rendere efficiente la macchina amministrativa”.

Dall’altro canto Ammatuna scrive al Segretario Generale CGIL Ragusa, Pippo Scicli. Ecco di seguito il contenuto.

Gent. Segretario ,

con tutto il rispetto che merita, credo che stia prendendo una cantonata, magari dovuta ad informazioni che assume nei posti sbagliati e le consiglio di cuore di fare una passeggiata a Pozzallo per parlare con i cittadini, non soltanto con i suoi iscritti, per avere il polso della realtà.

Sono il Sindaco che ha dato, in assoluto, i maggiori riconoscimenti ai dipendenti comunali, qualche volta anche attirandosi le ire dei cittadini, indipendentemente dall’appartenenza a questo o a quel sindacato.

Sentirsi tacciato da lei di “intolleranza” o di avere una “idea totalitaria nella gestione del potere” mi fa sorridere, conscio come sono dei principi guida che muovono il mio operato di primo cittadino e della stima che godo fra la maggior parte dei cittadini e dei dipendenti comunali.

Premesso, pur convinto di dire una ovvietà, che la CGIL, così come qualsiasi altro cittadino o dipendente, fa bene ad intraprendere qualsiasi azione contro atti amministrativi che ritenga illegittimi.

Il problema, però, nasce quando un’azione legittima si trasforma in arma di battaglia politica: siamo di fronte ad un chiaro tentativo di bloccare la macchina amministrativa sommergendo di ricorsi, diffide, lettere e quant’altro gli uffici, per rispondere ai quali bisogna trascurare le legittime aspettative dei cittadini.

Per porre in essere questa strategia, che di sindacale ha ben poco, gli autori non solo non assolvono i compiti per i quali sono retribuiti ma costringono altri dipendenti ad addossarsi la loro parte di lavoro pur di non bloccare la macchina amministrativa.

Ironia della sorte, quest’ultimi, sono tra l’altro nel mirino di qualche dipendente perché personificano il “cattivo esempio” e non assecondano i loro obiettivi prettamente politici, certamente non sindacali.

Quindi, la “precisa volontà ritorsiva” che cita nella sua nota non fa parte del mio agire ma, al contrario, ne sono vittima insieme alla maggior parte dei dipendenti comunali che quotidianamente svolgono con impegno il proprio ruolo.

Le dico tutto ciò per dovere di verità e per confermarle il rispetto che nutro per l’impegno sindacale vero, quello che tutela tutti i lavoratori.

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