La Regione Sicilia si è costituita contro l’unico ricorso presso il TAR di Catania ancora pendente, volto ad impedire nuove trivellazioni nel Val di Noto: quello del Comune di Modica. Dopo la bocciatura del ricorso presentato dal Comune di Noto, quello modicano è rimasto l’ultimo baluardo a difesa del territorio e contro ogni forza economica e politica. Basta dare un’occhiata per rendersi conto dell’assurdità della situazione. Ad opporsi sono la Ditta Mauriel & Promm Italia (richiedente dei nuovi rilievi geofisici), le società che fanno capo alla Ditta e l’avvocatura dello Stato che si è costituita a difesa del provvedimento regionale. Chi ha aderito a favore “ad adiuvandum” sono i deputati nazionali e regionali del Movimento 5stelle Campo, Lorefice, Pisani, Saitta, Rizzo, Ficara, Scerra, Marzana. Con loro anche Legambiente, WWF, Italia Nostra, Zero Waste. “Tutto ciò che è stato detto e non detto negli ultimi mesi sul dibattito trivellazioni mi fa pensare ad un vecchio proverbio: tra il dire e il fare c’è di mezzo il….petrolio”. A parlare è il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate che continua: “La nostra preoccupazione per l’inquinamento delle falde acquifere è aumentata prepotentemente dopo l’incidente alla falda ragusana del fiume Irminio la dove insistono i pozzi della Panther Oil. La più grande ricchezza che un’isola come la nostra può avere è rappresentata dalle falde acquifere, visto che non abbiamo montagne con sorgenti. Quindi non possiamo rischiare di perdere il nostro bene più prezioso per un pozzo di petrolio in più. Che si opponga la Ditta è normale, quello che ci lascia senza parole è il completo disinteresse (o interesse) traversale che interessa tutta la compagine politica regionale, ad eccezione dei deputati che ci stanno appoggiando. Tra chi ci appoggia non vediamo i nomi dei Comuni che si trovano nello stesso nostro territorio, sul cui silenzio pesano le royalties petrolifere. Meglio una royalty oggi che l’acqua potabile domani. Noi come Comune di Modica non ci fermeremo e andremo avanti fin quando la legge ce lo consentirà”.

2 commenti su “Modica. Ricorso contro le trivellazioni: la Regione si oppone”
Sig. Sindaco, eviti almeno di fare demagogia. La Regione ha fatto esattamente quello che lei ha fatto nei confronti dell’impianto di biometano, quando con determinazione n. 2843 del 14 novembre scorso ha deciso di costituirsi in giudizio contro il ricorso del Consorzio stradale Zimmardo Bellamagna. In fondo le abbiamo chiesto soltanto di sospendere l’aurizzazione e approfondire l’iter sulla base delle ragioni dei cittadini. Non si può essere ambientalisti ad intermittenza.
AL SINDACO DI MODICA
AL SINDACO DI POZZALLO
LETTERA APERTA: DEMOCRAZIA PARTECIPATA
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Il rigetto del ricorso del Comune di Modica da parte del TAR in merito alle trivellazioni per la ricerca del petrolio nel territorio dei Comuni della Val Di Noto, mi fa riflettere e rafforza la mia consapevolezza che la “mobilitazione sale della Democrazia” non può che essere Gandhiana Lapiriana e di Martin Luter King.
Pertanto tale mobilitazione deve essere partecipata e ricca dei contenuti tecno-giuridici che le danno la forza di “Essere Giusta”.
Non me ne abbia il Sindaco Abbate, a ricorso rigettato ora Lui chiama alla mobilitazione la sua Comunità.
Non me ne abbia l’Amico Roberto il quale da subito ha indirizzato tutte le sue energie per la mobilitazione, ma non ha fatto il ricorso al TAR; non vedo nessun comunicato pubblico che informi la cittadinanza che Lui abbia fatto il ricorso in appoggio a quello di alcuni cittadini.
La partecipazione alla manifestazione di domani è per dare il mio contributo a che tale iniziativa sia nello spirito di Gandhi, La Pira e King. La mia presenza, altresì, testimonia anche l’adesione alla “mobilitazione sale della Democrazia” della Comunità dei Comuni della Valle del Noto per garantirci il diritto democratico che le scelte devono essere partecipate e condivise.
A giorni con il contributo degli aderenti al “GRUPPO TECNICO GIURIDICO SCIENTIFICO” saranno evidenziate le possibili discrasie del provvedimento dello SUAP Modica che autorizza l’impianto di produzione di biometano in contrada Zimmardo Bellamagna, la cui prima e più importante carenza, che dà forza alla “mobilitazione sale della Democrazia”, è quella di non aver ottemperato alle prescrizioni di cui all’articolo 40 delle Norme di Attuazione del Piano Paesaggistico.
Ringrazio le persone già aderenti al “GRUPPO TECNICO GIURIDICO SCIENTIFICO”.
Con Pace e Serenità
Pozzallo, lì 15/12/2019 Santo Armenia