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I forti temporali e i loro effetti: Modica: “Agire subito e agire in grande”

Temporali, come quello del 10 ottobre 2019, possono essere considerati “eccezionali”, da un punto di vista della dimensione, ma devono essere ritenuti “consolidati”, sotto l’aspetto della frequenza. Essi dipendono dai generali cambiamenti climatici, questi ultimi, peraltro, conseguenza diretta dei danni ambientali prodotti dall’uomo e dal modello industriale dominante. Anche la nostra realtà locale e cittadina, quindi, deve misurarsi con fenomeni rispetto ai quali non siamo preparati, perché le nostre città non sono state pensate, ab origine, per farvi fronte, ma anche a causa di uno sviluppo edilizio e urbanistico, in particolare quello degli ultimi cinquant’anni, assolutamente sbagliato e molto peggiorativo sul piano del già grave rischio sismico e idrogeologico. “A nostro parere, quindi, è giunto il momento perché si ponga subito rimedio – dice Antonio Ruta del Movimento Cento Passi per Modica – ma per fare questo non sono sufficienti i soliti banali interventi di manutenzione ordinaria delle strade cittadine, quanto, invece, un ripensamento generale, soprattutto sul piano urbanistico, della fisionomia stessa della città e degli strumenti di contenimento dei fenomeni naturali con i quali dobbiamo confrontarci”. Per tale motivo, il movimento chiede la convocazione immediata di una “Convenzione Cittadina”, composta da istituzioni amministrative, professionisti esperti del settore, rappresentanze imprenditoriali locali, associazioni ambientaliste, studiosi e comitati di quartiere, per avviare un tempestivo, e soprattutto operativo percorso di reale adeguamento strutturale del tessuto urbano, anche con lo scopo ulteriore di trasformare eventi, altrimenti dannosi, in opportunità per il soddisfacimento dei bisogni dei cittadini. Nel contempo, la “Convenzione” potrebbe individuare gli strumenti necessari per un miglioramento complessivo dei servizi locali, in una logica di modernità e di ecosostenibilità. “È una sfida che richiede il massimo sforzo collettivo e la più ampia collaborazione delle migliori risorse che operano nel nostro territorio, perché solo attraverso la cooperazione, a nostro avviso, è possibile immaginare, oggi, un futuro nel quale non saremo più sopraffatti dal terrore di non avere “vie d’uscita” di fronte alle forze della natura”.

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