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Le ordinanze ferragostane non rispettate a Marina di Ragusa. D’Asta (PD): Mancanza di cultura politica e amministrativa”

“Ha sviluppato un acceso dibattito politico, e non poteva essere altrimenti, quanto accaduto in spiaggia, la notte tra la vigilia e Ferragosto, a Marina di Ragusa. Ecco perché, a mente fredda, lontano dai clamori della giornata, ho ritenuto opportuno sviluppare una riflessione ad alta voce sulla questione, auspicando che ciò possa fornire un contribuito per fare chiarezza. Sull’argomento è, inoltre, in preparazione una interrogazione consiliare”.
A dirlo il consigliere comunale Mario D’Asta che, in premessa, chiarisce di non essere contrario tout court a una eventuale sosta dei più giovani sulle spiagge della nostra frazione “soprattutto se si riflette sul fatto – continua – che ciò può servire a toglierli dalle strade, a incanalare la loro presenza verso un divertimento virtuoso e senza pericoli non dimenticando, al contempo, la necessità di tutelare anche i bagnanti che scelgono gli arenili della nostra città per Ferragosto e che, quindi, hanno tutto il diritto di trovarli in condizioni accettabili. Detto questo, non possiamo non fare un altro ragionamento. E cioè che l’amministrazione comunale produce specifiche ordinanze grazie anche alle quali abbiamo ottenuto il prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu. Di contro, se queste ordinanze non le facciamo rispettare, è chiaro che anche il piedistallo su cui è installata la Bandiera Blu rischia di infrangersi”.
E D’Asta aggiunge: “Riguardo al fatto che la Giunta Cassì produce una ordinanza che poi non fa rispettare, ci sono tutta una serie di considerazioni sia di natura politica che amministrativa, che meritano di essere prese in esame. In primis l’elemento politico con l’amministrazione che smentisce se stessa: il sindaco Cassì predispone un’ordinanza e non solo gli uffici preposti, ma anche l’assessore con delega relativa, non le fa rispettare, non si adopera nella direzione indicata dall’ordinanza emanata dal sindaco. L’amministrazione e gli uffici di competenza hanno prodotto delle direttive per organizzare il rispetto della ordinanza? Sembrerebbe di no, considerata l’assenza della polizia municipale In secundis, gli elementi amministrativi: si rischia l’omissione in atti d’ufficio. Non è una ordinanza contingibile e urgente, ragion per cui potrebbe risultare impugnabile. Inoltre, il fatto che non la si faccia rispettare, potrebbe fare configurare un danno erariale per il Comune visto che l’ente non introita le sanzioni amministrative che invece avrebbero dovuto essere applicate, alla luce di tutto quello che abbiamo visto dalle foto e dalle denunce raccolte. La domanda è sempre quella: che senso ha fare le ordinanze e non farle rispettare? In questa vicenda c’è stata una gestione approssimativa, superficiale e priva di cultura sia politica che amministrativa”.
“Come opposizione costruttiva, a questo punto – spiega ancora D’Asta – cerchiamo di fare sentire la nostra voce. Dicendo: bene, è un problema che esiste per cui cerchiamo di regolamentare il fenomeno cosicché non si registrino più di queste anomalie di carattere ammnistrativo e giuridico, oltre che di natura politica. Cerchiamo di muoverci, con la collaborazione di ciascun soggetto interessato, verso la creazione di un percorso che tenga conto delle necessità esistenti e soddisfi le esigenze di tutti. All’interno della interrogazione consiliare che produrrò, metterò in rilievo le diverse contraddizioni di questa ordinanza. Ma vi sono altre ordinanze che meritano un approfondimento. E’ necessario fare chiarezza sulle mancanze di questa amministrazione. Non è la prima volta, e non è l’unico settore, in cui non si rispettano le regole e ciò non possiamo consentirlo. Si propone, pertanto, per la prossima estate una gestione auspicabilmente seria, efficiente ed efficace”.

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