
Il panorama della Sicilia Orientale perde il Giornale di Sicilia, il quotidiano più antico dell’Isola. La direzione del GdS ha deciso di chiudere le sedi con una comunicazione ufficiale al Comitato di Redazione. Un duro colpo per tutti, soprattutto per chi per tanti anni ha lavorato, senza diritti e tutele. Soprattutto per queste persone alle quali nessuno ha detto nulla. Decenni di lavoro con la schiena dritta, con passione, lacrime di stanchezza, di rabbia per garantire notizie corrette e verificate, per essere sempre “sul pezzo”. Un dolore, un colpo al cuore per chi come me e come molti altri colleghi non ha lesinato il suo tempo, sottraendolo anche alla famiglia, lavorando fino a tarda notte per “esserci” e per fare decollare un Giornale che in questo lembo di Sicilia aveva pochi lettori, che era “succube” de La Sicilia di Catania. Per chi come me, sin dal 1991, ha lavorato sodo, guidati da Concetto Iozzia, dalla Redazione di Ragusa, portando il GdS finanche a superare nelle vendite il quotidiano “avversario”. Ora penso a quella “famiglia”, a quei sacrifici divenuti a questo punto inutili. Penso a Loredana Modica, a Pinella Drago, a Santo Vanasia, a Salvo Martorana, Gianni Nicita, Massimiliano Melilli, la prima “squadra forte e vincente” messa su da Iozzia, che riusciva a sbaragliare tutto e tutti. Poi si aggiunsero Francesca Cabibbo, Giannella Iuculano, Rosanna Giudice. Arrivavamo sempre primi nelle notizie, godendo degli encomi del condirettore Ardizzone: “Siamo stati i primi a fare notizia del……Le manifestiamo la nostra gratitudine”. Giornate intere trascorse nelle aule del Tribunale, in strada per raccontare quello che accadeva, negli stadi, anche con rischi personali. Il Giornale di Sicilia è stato una seconda famiglia, tanto che spesso ci ritrovavamo per cene, anche quando Iozzia fu sostituito dai colleghi della redazione di Siracusa, sempre molto vicini e attenti. Poi i pilastri portanti del GdS, anche dalla sede di Palermo, sono andati in pensione, è subentrata la crisi, forse anche per l’avvento del web. Sono andati via per primi i fotografi, colpevoli i cellulari, e poi i grafici perché disegnare le pagine da soli faceva guadagnare tempo. E poi gli scioperi con pochi risultati. Il Giornale di Sicilia si troverà solo nelle edicole della Sicilia Occidentale. Il tutto nel silenzio generale. Il sindacato dei giornalisti se ne sta zitto tranne due eccezioni, l’Assostampa Siracusa e l’Assostampa Sicilia. Troppo poco. Sentirmi chiamare qualche giorno fa dall’amica-collega di tante battaglie, Pinella Drago, che mi comunicava la chiusura delle Redazioni con la voce rotta, mi ha fortemente addolorato. “Tanti anni, tanto lavoro gettati al vento”, è stata la mia prima considerazione. Amarezza nonostante dal 2015, per via dei miei impegni professionali, ho dovuto smettere la collaborazione col GdS restando, tuttavia legato ai miei colleghi a cui continuo a volere bene e insieme ai quali conserveremo questa esperienza di vita, fatta di serietà e passione.