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Discariche e inceneritori….di Michele Giardina

Nell’intento di dare un piccolo contributo per la soluzione del devastante problema dell’immondizia, desidero riportare qui di seguito quanto scritto (pagine 118-119) nel mio “Mare Rotto”(2016), (Premio Internazionale “Rosario Livatino” – 2017).
(…) “L’impianto ad emissione zero non è un termovalorizzatore, ma un impianto di smaltimento rifiuti totalmente ecologico, in quanto non “brucia” i rifiuti, ma li scompone a livello molecolare per mezzo della pirolisi, processo che esiste anche in natura.
L’inceneritore può smaltire ogni tipo di rifiuti, eccetto quelli radioattivi. L’organico, compresi petrolio e derivati del petrolio, può benissimo fare parte del processo di trasformazione. Quando i rifiuti arrivano all’impianto, tutto ciò che è riciclabile, come carta, plastica, vetro, lattine, viene riciclato. Il resto viene sminuzzato e ridotto a cubetti della grandezza di un centimetro.
Questi vengono congelati e ridotti in polvere, un po’ come i toner delle stampanti. La polvere così ottenuta diventa carburante per il forno della pirolisi: si porta il valore della fiamma a 2.000 gradi e i rifiuti vengono scomposti molecolamente. Dalla pirolisi, cioè, vengono prodotti idrogeno e anidride carbonica. I resti della scomposizione vengono immersi in acqua refrigerata e si cristallizzano. L’idrogeno può essere usato puro, o in una miscela con metano, per produrre energia; come scarti produce solo acqua utilizzabile per il riscaldamento. La C02, opportunamente depurata, viene incamerata in bombole e venduta per usi industriali. I rifiuti cristallizzati hanno ottenuto certificazione da parte dell’Enea per essere utilizzati come inerti per cantieri.
L’impianto pilota è perfettamente funzionante come certificato dal Tuv, dall’Enea e dal Politecnico di Milano e dimostrato da video e report dei test. L’impianto sarebbe realizzato per l’80% sotto terra, smaltirebbe 130 mila tonnellate di rifiuti l’anno senza immettere nulla nell’aria e produrrebbe lo stesso teleriscaldamento dell’inceneritore, più 50 mw/h di energia elettrica.
Il tempo di ritorno dell’investimento, di circa 250 milioni di euro, sarebbe di 4 anni. Il problema più grande non è quello di trovare i soldi, ma quello delle amministrazioni che sono restie. (Cristiano Spaggiari, imprenditore di Reggio Emilia. L’ideatore del progetto è l’ing. Francesco Goggi).
E ti pareva?
I farabutti che riescono a farsi eleggere o ad infiltrarsi nelle pubbliche amministrazioni sanno bene che l’uso degli impianti ad emissione zero metterebbe fine alla milionaria mangiugghia ra spazzatura.
Clamoroso il caso della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in provincia di Messina. Dal sindaco ai vertici della TirrenoAmbiente tutti facevano soldi. Con il blitz denominato “Riciclo”, coordinato dal procuratore capo di Barcellona, Emanuele Crescenti, sono finiti in carcere il sindaco di Mazzarrà, Salvatore Bucolo, e l’ex senatore forzista, già componente della Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti di Palazzo Madama, Lorenzo Piccioni, alla guida di TirrenoAmbiente dalla fine del 2014”.
Munnizza a Palermo, munnizza a Roma (vergogna mondiale) … mentre a Copenaghen TRIONFA uno dei termovalorizzatori più tecnologicamente avanzati del mondo. Così è se vi pare … in questa terra ove si continua a svendere rispetto e credibilità.
Michele Giardina

© Riproduzione riservata

3 commenti su “Discariche e inceneritori….di Michele Giardina”

  1. Hai perfettamente ragione, ma questo discorso per l’Italia ancora è lontano anni luce. Ci definiamo potenza mondiale ci definiamo potenza industriale ne alla fine si continua a sotterrare l’immondizia…quando già paesi come Norvegia Svezia Germania etc hanno intrapreso questa via…come hai detto a mangiugna è assai per poter cambiare le cose

  2. MEMMO a Modica :
    Vince un bando di gara un azienda senza bidoni . .
    Il sindaco”sequestra”(meglio requisisce!) i bidoni della ditta precedente . .
    La ditta vincitrice”alloggia”nei locali di un ben noto “signorotto”locale . .
    Guarda caso lo stesso”signorotto”fornisce i carburanti alla ditta”vincitrice”del bando . .

    Per un”caso fortuito”un altro “signorotto”occupa altri settori pubblici con metodi similari . .

    Ecco la Modica dei “signorotti” : un passo avanti e ben cento indietro nel Medio Evo Moderno di Modica Organizzato .

  3. Condivido in toto quanto descritto da Michele Giardina.
    da noi regna l’ignoranza, i soldi si troverebbero invece preferiamo affogare nella melma.
    fin quando questo problema non viene messo in risalto da politici seri e da intellettuali non schierati, resterà solo un miraggio raggiungere gli standard ecocivili delle nazioni del Nord Europa

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