Il Tribunale per i Minori di Catania(presidente Alessandra Chierego) ha deliberato la messa alla prova per 30 mesi per i due giovani di Modica, che all’epoca dei fatti di 15 e 16 anni, per i quali è stato ipotizzato il castello accusatorio per omicidio preterintenzionale a seguito della morte del 64enne Angelo Partenza, modicano, avvenuta il 19 gennaio del 2017, a seguito delle lesioni riportate dopo una violenta aggressione. Il provvedimento, rendono noto i legali dello studio 3A-Valore Spa che assistono la sorella della vittima, ha avuto il parere positivo del pm Silvia Vassallo.
La messa alla prova è una sospensione del processo: a conclusione dei 30 mesi se i due ragazzi incensurati, seguiti da un giudice onorario, rispetteranno le restrizioni loro imposte con atti di ravvedimento il reato potrebbe essere considerato estinto, altrimenti il procedimento sarà riaperto. Per i legali dei due imputati è possibile, in caso di buona condotta, chiedere un termine anticipato rispetto ai due anni e mezzo previsti. Impossibile per i familiari della vittima, assolutamente contrari a questo beneficio, dare un proprio parere in aula: nei procedimenti minorili non è prevista la costituzione di parte civile.