Sono un avvocato, di lungo corso.
Mi hanno insegnato ed ho messo in campo il percorso di legalità che trova soluzione, in caso di controversia, nelle Aule di Giustizia.
Legalità: tutti i cittadini sono tenuti a rispettarla.
L’Ordinamento Giuridico appresta le misure ed i mezzi per fare rispettare la legge e per leggerla e applicarla secondo i principi di diritto.
Il Parlamento è il depositario del potere legislativo, cioè quello deputato a fare le leggi.
Il Presidente della Repubblica è il depositario del potere promulgativo della legge esitata dal Parlamento.
La Carta Costituzionale regola e pone essa stessa i principi della Giurisdizione e della Magistratura.
Ordunque: Ordinamento Giuridico, Legge, Diritto, Magistratura, Giurisdizione sono tutti concetti ben noti, oltre che agli Avvocati come me, ai Magistrati e agli uomini delle Istituzioni, di tutte le Istituzioni fra cui Sindaci.
Questo prologo, molto sommario del sistema su cui si fonda il nostro sistema democratico, serve ad inquadrare l’attività sovversiva messa in atto da alcuni Sindaci, fra cui il Prof. Leoluca Orlando Cascio di Palermo e il Dott. Luigi De Magistris di Napoli.
Quando parlo di attività sovversiva intendo stigmatizzare i comportamenti illegali maturati nel campo della politica, che rimangono pur sempre illegali.
Il Prof. Orlando Cascio e il Dott. De Magistris dovrebbero ben conoscere la legge e come l’Ordinamento Giuridico preveda sistemi e misure per eventualmente contestarla avanti la Corte Costituzionale, non fosse altro perché il primo sarebbe professore di diritto presso l’Università di Palermo ed il secondo magistrato. E dovrebbero saper anche, questi Sindaci, che fino a quando la legge, varata a seguito della contro-firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di cui i detti sindaci sono consanguinei politici, non è dichiarata anticostituzionale, ove lo fosse mai, tutti, primi fra tutti i rappresentanti delle Istituzioni a qualsiasi livello, sono tenuti a rispettarla.
Nessun motivo politico in un territorio costituito a Stato di diritto potrà mai giustificare una deroga fondata sulla violazione della legge.
I Sindaci Orlando Cascio e De Magistris hanno dichiarato che non rispetteranno e non faranno rispettare la legge sulla immigrazione clandestina. Definisco questa presa di posizione, ancorché politica, illegale attività sovversiva, di cui i Sindaci de quibus si rendono perfettamente conto per le loro specifiche qualità e conoscenze personali in tema di Istituzione, Legge e Diritto.
Non voglio andare oltre perché non meritano altro che lo stesso disprezzo che essi dimostrano di avere per il Parlamento e il Presidente della Repubblica, ma desidero loro, e quanti altri Sindaci possono aderire alla loro iniziativa, porre queste domande:
se siete uomini della Istituzioni non pensate che dovreste dare l’esempio di rispettare la legge? Diversamente perché dovrebbero rispettarla i comuni cittadini? Non pensate che il caos, dove prevarrebbe la legge del più forte e non di chi ha ragione, sarebbe padrone assoluto della nostra società?
se politicamente volete sposare una battaglia ancorché sovversiva perché contra legem nella prospettiva, perché no, di dare corso ad una rivoluzione politica e sociale, non pensate che sarebbe corretto (ma parlo di temi cari alle mal digeribili doti di morale personale e di etica professionale, i cui principi dovrebbero informare anche l’attività politica) dimettervi prima dal vostro incarico istituzionale? O volete strumentalizzare il vostro limitato, molto limitato potere amministrativo per fini provocatori attraverso comunque comportamenti illegali?
In definitiva, l’esempio dato dai predetti Sindaci è dannoso, per lo meno nella forma di aperta illegalità in cui lo si vuole accreditare.
Brutta politica ? No, cattivi politici!
Avv. Carmelo Scarso

10 commenti su “Sindaci e illegalità. Iddio ci salvi da prese di posizione dannose e …idiote”
Avvocato, ha mai pensato di candidarsi con la Lega ?
Sono d’accordissimo sul principio del rispetto delle leggi, ma è anche vero che non tutti possono ricorrere alla corte costituzionale. L’unico modo che hanno i sindaci per verificare la legittimità costituzionale di una legge o dei suoi articoli è quella attraverso il giudice a quo, ovvero il ricorso in via incidentale. Per fare ciò bisogna che ci sia un processo, e per esserci un processo bisogna che qualcuno violi la legge. Penso che l’intento dei sindaci sia proprio questo. Ne approfitto per salutarla.
Daccordissimo con il signor Giorgio Zaccaria, la corte costituzionale spiegherà come stanno veramente le cose.
A parte ogni considerazione in merito alla facoltà o meno dei Sindaci di non applicare il decreto Salvini con tutto ciò che ne discende in tema di interesse processuale, il punto è proprio questo: metteranno i nostri la testa nel cappio processuale? In ogni caso resta l’esempio (va letto anche come invito?) a non rispettare la legge da parte di rappresentanti delle Istituzioni. Da qui la conclusione ovvia: prima dimettetevi e poi…
Saluti
Avv. Carmelo Scarso
Se si dimettessero prima, da semplici cittadini non avrebbero più gli strumenti per disattendere la legge e, quindi, non potrebbero ricorrere al CC.
bah, caro Avvocato, io trovo più sconvolgente, e dovrebbe sconvolgere tutti, il fatto che tanti altri sindaci italiani, siciliani, modicani (basti constatare l’enorme buco di bilancio del nostro comune) siano (o siano stati) corrotti e talvota corruttori, sindaci che sperperano fondi pubblici, sindaci a capo di comuni sciolti per mafia, sindaci che fanno del clientelismo la loro ragione politica, sindaci “mazzettari”…ecco sono questi i sindaci che danno il cattivo esempio, così come dà il cattivo esempio un partito di governo condannato a risarcire 49 milioni di euro RUBATI alla collettività. I sindaci di cui lei parla hanno si violato una legge, ma violando quella legge non indurranno i cittadini a violarla sempre, portandoci tutti all’anarchia, bensì forse hanno messo nella testa di quest’ultimi il tarlo del dubbio, il dubbio che magari chi è povero, bisognoso e morto di fame possa essere aiutato e non allontanato e abbandonato, un pò come predicava quel Dio che lei cita nel titolo del suo articolo.
Cordialmente
Concordo totalmente con @clandestino e @Giorgio Zaccaria, il decreto sicurezza è incostituzionale e va annullato. Fanno bene i Sindaci Orlando, De Magistris e gli altri e ribellarsi. Sul nostro è meglio stendere un velo pietoso, lui ha altri problemi esistenziali come il buco finanziario che ha creato. E lì che Iddio dovrebbe provvedere!
Commento inviato il 9 gennaio 2019 e non pubblicato:
Caro Avv. Scarso, due passaggi del Suo articolo suscitano qualche considerazione: la curiosa “consanguineità politica del Presidente Mattarella con i due presunti sovversivi” sembra voler dare una forzatura politica, del tutto fuori luogo a parer mio, a un atto puramente istituzionale. Mentre ritengo poco felice l’espressione: “non pensate che il caos, dove prevarrebbe la legge del più forte e non di chi ha ragione, sarebbe padrone assoluto della nostra società?”
Non reputo sostenibile pensare a una legge “di chi ha ragione”, perché la Legge assume autorità in quanto tale e non in base alla presunta ragione di chi la vuol far valere. E Le chiedo di voler pensare con sincerità a quante leggi “del più forte” esistono, tra le innumerevoli che nutrono smodatamente il nostro apparato normativo. La interrogo pure sul senso di quelle parole che campeggiano nelle aule dei Tribunali, e che lascio commentare da Piero Calamandrei:.
Anche il Mahatma Gandhi, che più che un sovversivo era un pacifico “non violento”, sosteneva che:“Una legge ingiusta rende ingiusto uno Stato”.
Non crede, Avv. Scarso, che “l’illegale attività sovversiva” di cui accusa i Sindaci Orlando e De Magistris possa altrimenti configurarsi come disobbedienza civile?
Ne traggo la definizione da Wikipedia: “la disobbedienza civile è una forma di lotta politica, attuata da un singolo individuo o più spesso da un gruppo di persone, che comporta la consapevole violazione di una precisa norma di legge, considerata particolarmente ingiusta, violazione che però si svolge pubblicamente, in modo da rendere evidenti a tutti e immediatamente operative le sanzioni previste dalla legge stessa.(…..) L’obiettivo di chi attua questa strategia di lotta è quello di evidenziare, mediante la propria disobbedienza, l’ingiustizia, a suo avviso palese, della norma di legge e le conseguenze che essa comporta.(…) In seguito a un atto di disobbedienza civile, come per ogni violazione di legge, segue il relativo accertamento in sede penale; nell’ambito del processo, gli esponenti di questo tipo di lotta possono perciò proseguire la propria azione politica, denunciando pubblicamente i motivi per cui ritengono errata la legge che contestano. (….) In ogni caso la disobbedienza civile non può considerarsi una motivazione attenuante o esimente rispetto alla sanzione penale, che deve necessariamente seguire l’avvenuta violazione di legge, fino all’eventuale cambiamento della legge stessa; ciò specialmente se si considera il rispetto della legge come istanza superiore a quella della coscienza dell’individuo. Se invece si parte dal presupposto che lo Stato è una costruzione umana, che non è infallibile, e che è diritto dovere dei cittadini di vigilare affinché esso non abusi del suo potere, allora, in questa prospettiva la disobbedienza civile appare salvifica e meritoria. (…..) Fra gli esponenti politici che si sono resi attivamente partecipi di campagne di disobbedienza civile, in Italia sono particolarmente noti gli attivisti del Partito Radicale, (….). La disobbedienza civile è invocata dal movimento No TAV in Val di Susa”.
E su quest’ultimo riferimento Le chiedo: cosa pensa del citato movimento sostenuto/avversato dalle due forze politiche al comando? E del fatto che, pilatescamente, riguardo all’opera non esiste traccia nel singolare contratto sottoscritto da Movimento 5 Stelle e Lega? Non scorge “illegale attività sovversiva” anche tra i due vice Presidenti del Consiglio dei Ministri?
In attesa della Sua, prendo in prestito la risposta da Hunter Stockton Thompson: ”non possiamo aspettarci che le persone abbiano rispetto per la legge e l’ordine fino a quando non insegneremo il rispetto a chi abbiamo affidato il compito di fare rispettare tali leggi”.
Lo ammetto: ho esagerato in citazioni e attingendo definizioni da fonti, ma ci sono parole che è meglio far pronunciare a chi le ha sapientemente donate. Come queste di Blaise Pascal, che ho scelto per bilanciare: “È pericoloso dire al popolo che le leggi non sono giuste, perché obbedisce proprio per il fatto che le crede giuste. Perciò bisogna dirgli al tempo stesso che deve obbedire loro perché sono leggi, così come deve obbedire ai superiori non perché sono giusti, ma perché sono superiori”.
E’ vero, le Leggi si rispettano, ma la coscienza, che dovrebbe stare alla base di ogni atto umano e ispirare le leggi, suggerisce il rispetto dell’Uomo e si indigna quando lo si calpesta, abbandonando con noncuranza le persone al proprio destino. Come molti sanno, e Lei ancor più: “summum ius summa iniuria (il sommo diritto è somma ingiustizia)” (Cicerone, De Officiis I, 10).
Leprenellaluna, Ella fa discorsi troppo alti per essere compresi dal Popolo…
al Popolo oggi basta compiacersi nel vedere gli immigrati sequestrati sulle navi in condizioni ignobili e deportati dai centri di accoglienza…
è evidente, visti i sondaggi…
Non importa sentire che in siamo in recessione e con una stima della crescita del Pil allo 0,2…
Al popolo piace l’uomo forte al comando !
Sarà un anno bellissimo!