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Il Capogruppo M5s al Consiglio comunale di Ragusa Zaara Federico e l’onorevole Stefania Campo sui disservizi nel nuovo ospedale Giovanni Paolo II

“Continuo a raccogliere da qualche giorno una serie consistente di imbarazzanti segnalazioni sulla mancanza di efficienza in seno al nuovo ospedale Giovanni Paolo II. Per carità, capiamo benissimo che la struttura è stata aperta da poco e che ci possono essere difficoltà, soprattutto logistiche, di ogni tipo. Però mi pare che non si possano sperimentare nuovi percorsi operativi sulle spalle della gente e che la salute debba venire prima di ogni altra cosa. Per cui domani, in Consiglio comunale, spronerò il sindaco affinché, nella sua qualità di massima autorità sanitaria cittadina, interloquisca con l’Asp e trovi le soluzioni necessarie in tempi rapidi perché ritengo che così non si possa più andare avanti”.

E’ il senso della denuncia che arriva dal capogruppo dei Cinque Stelle al Comune di Ragusa, Zaara Federico, a proposito delle procedure applicate in seno al nuovo ospedale. “Due casi su tutti voglio sottoporre all’attenzione del civico consesso e di conseguenza dell’intera città – continua Federico – una ragazzina con la spalla fratturata arriva al pronto soccorso del nuovo ospedale intorno alle 14. Alle 20, così mi racconta la madre, le fanno la radiografia e prima che decidano di intervenire con una fasciatura sono già le 23,30. Significa che sarebbero trascorse più di nove ore prima che sia stato stabilito come potere intervenire per dare sollievo alla piccola che, tra l’altro, è stata invitata a ritornare il giorno dopo per una visita con l’ortopedico. E’ mai ammissibile una circostanza del genere? Questo è l’interrogativo che è opportuno sottoporre all’attenzione di tutta la comunità, senza fare sensazionalismo ma con un solo obiettivo. Cercare di aggiustare al meglio le cose”.

L’altro episodio che riferisce Federico ha a che vedere, stavolta, con un anziano. “Una signora è arrivata con il padre in ospedale – continua – ed è stato verificato che l’uomo si trovava in crisi respiratoria. Nonostante tutto, però, nessun intervento immediato è stato attuato e l’uomo si è visto costretto ad attendere in sala d’aspetto. Più volte sarebbero stati sollecitati interventi. Ma niente. Eppure, sono passate parecchie ore. E’ stato valutato che l’uomo non aveva bisogno di cure immediate? Oppure tutto è stato lasciato decantare come se nulla fosse? Qualcuno dovrebbe rispondere a queste domande. Così come dovrebbe essere chiarito come mai alcuni medici abbiano riferito ai pazienti in questione di stare operando nel caos. Medici su cui, beninteso, confidiamo al massimo. Con la speranza che forniscano i giusti pungoli a chi di competenza per risolvere la situazione. Ci sono poi tre macchinari per le radiografie di cui due non funzionerebbero. E tutto ciò fa sì che si venga a creare una fila consistente. E in più risulterebbero già guasti gli ascensori di una zona specifica del nosocomio mentre continua a piovere in alcuni tratti della imponente struttura, questo almeno quello che si nota dal fatto che i pannelli di copertura del soffitto abbiano assunto il caratteristico colore della presenza di umidità. Ci vogliono fare capire che è tutto a posto? Purtroppo, alla luce delle segnalazioni raccolte, non sembra proprio che sia tutto a posto e, anzi, è necessario che si possa provvedere il più in fretta possibile a capire che cosa c’è che non va al fine di trovare le soluzioni adeguate. Stiamo parlando di un ospedale, di una realtà che serve a curare i cittadini, per garantire risposte essenziali con riferimento alla salute. Se tutto ciò non accade, siamo davvero alla frutta”.

Interviene anche l’on. Stefania Campo. “Da giorni – aggiunge il deputato regionale pentastellato – ricevo segnalazioni di disservizi, più o meno gravi, che confermano quanto denunciato dalla nostra consigliera comunale Federico, a tal proposito avevamo già messo in calendario una nuova visita al Giovanni Paolo II e al Paternò Arezzo. L’altra volta abbiamo ascoltato direttori e funzionari, ora riteniamo giusto capire, confrontandoci con il personale dipendente che svolge quotidianamente il proprio servizio presso la struttura e gli utenti che sono costretti a causa delle proprie condizioni di salute a recarvicisi, se quanto appreso nella scorsa visita sia divenuto realtà o se sia rimasto semplicemente un auspicio. Se si stanno verificando nuovi disservizi di carattere sanitario, problematiche legate al mal completamento dei lavori o se sia impropriamente attivata la struttura, velocizzandone l’inaugurazione, senza essere stati capaci di renderla sicura e completa in ogni suo aspetto, allora vuol dire che il lupo perde il pelo ma non il vizio e, certamente, non dovrà essere il nuovo direttore generale dell’Asp, in arrivo finalmente nei prossimi giorni, ad assumersene la responsabilità ma l’attuale management. Nei prossimi giorni, oltre al nostro sopralluogo, seguirà anche una dettagliata, ed articolata, interrogazione al presidente Musumeci, fresco fresco di taglio del nastro”.

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