M5s Ragusa in risposta ai chiarimenti del Comune sui dati catastali richiesti a diecimila cittadini

“Siamo certamente lieti che una nostra comunicazione, prima in Consiglio e poi tramite comunicato, nonché la presentazione di una interrogazione al sindaco, abbia indotto il Comune di Ragusa a fornire spiegazioni in merito all’invio di 10mila raccomandate a 5,45 euro ciascuna. Avremmo preferito che l’informazione fosse pervenuta prima che tutto ciò accadesse”.

Ad affermarlo i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle Ragusa, il capogruppo Zaara Federico, Antonio Tringali, Sergio Firrincieli, Giovanni Gurrieri e Alessandro Antoci. “Da quanto apprendiamo – prosegue il gruppo consiliare M5s – il Comune ha speso questa importante cifra in nome e per conto della Lamco. La ditta è affidataria della realizzazione di un’anagrafe immobiliare, catastale, tributaria e territoriale. Un contratto che, lo ricordiamo a noi stessi, è in essere dal 2010. Ma tornando alla questione, ringraziamo per le utili informazioni, relative agli orari già reperibili sul sito del Comune e purtroppo rimaniamo ancora con tutti gli interrogativi che ci siamo posti. Non poteva la Lamco, visto che ora sappiamo chi è il vero soggetto attivo, tramite i propri uffici accedere al catasto per ottenere gratis le informazioni richieste? Il contratto, come detto nel comunicato del Comune, “prevede la possibilità da parte del funzionario responsabile del tributo di inviare questionari al contribuente”. È appunto una possibilità. La Lamco non aveva invece la possibilità e il tempo a disposizione da luglio, agosto, settembre, ottobre per farlo con calma senza costi e senza infine ora affollare i propri uffici? Perché questo deve diventare, ora invece, uno stress per i cittadini e soprattutto un costo? Cosa accade se il dato non viene fornito entro 20 giorni come indicato? I cittadini devono per forza prendere un giorno di ferie, un permesso per recarsi presso l’ufficio della Lamco dove, come chiarito dal Comune, ci sono file ridotte? Ma, ci chiediamo ancora, come ci possono essere file ridotte se in 20 giorni vi si devono recare 10 mila persone, e cioè 500 al giorno? Non si può inviare la risposta via mail? Via Pec? Non si può con una comunicazione del sindaco (questa sì utile) prorogare almeno al 31 gennaio la consegna dei dati in questione? E ancora saranno attendibili questi dati? Chi li verificherà? E come? Era questa, e cioè l’autocertificazione, la via migliore e soprattutto consigliabile per ottenere il dato?”.

“Come detto – proseguono i cinque consiglieri pentastellati – abbiamo affidato tutti questi interrogativi ad una interrogazione rivolta al sindaco a cui a questo punto chiediamo di rispondere per iscritto come richiesto o riferire quanto prima nel prossimo Consiglio comunale, per un utile confronto, perché di comunicazioni ufficiali come quella a cui stiamo rispondendo, ne possiamo francamente fare a meno”.

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