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Dall’olio d’oliva un grande alleato contro i tumori del colon…di Francesco Roccaro

Quanti di noi , nel corso della vita , hanno partecipato sotto gli alberi in campagna alla raccolta delle olive ? Ricordi da bambini che affiorano alla mente o anche realtà di ogni autunno, per i molti fortunati che hanno la possibilità di potersi auto-rifornire del prezioso olio vegetale. Secondo le più note fonti storiche in nostro possesso, la coltivazione dell’ ulivo si propagò in tutta la zona mediterranea a partire da un periodo che va dal 5000 al 1400 a.C., raggiungendo la sommità del suo utilizzo dopo il 2000 a.C. quando l’ulivo dalla zona Egea ( Creta) si estese nell’antica Siria, nell’odierna Palestina ( comprendente l’attuale stato di Israele). Gli scambi commerciali riguardanti proprio la coltivazione dell’ulivo, portarono gli stati dell’epoca ad espandersi in nuovi territori da sfruttare, fra cui piccole zone nell’odierna Turchia meridionale, Cipro e nell’alto impero egiziano. Fra il 1600- 1500 a.C. iniziò la grande diffusione dell’ulivo e della sua coltivazione in tutta la Grecia comprese le isole. Fece eccezione la sola Micene dove, per motivi ancora sconosciuti, la propagazione dell’ulivo si fermò pare intorno all’anno 1000 a.C. . Da lì via via, l’ulivo e la sua coltivazione sono arrivati fino ai giorni nostri, sulle tavole di tutto il mondo, diventando un costituente fondamentale della famosa dieta mediterranea. Un folto gruppo di studiosi capeggiato da ricercatore italiano, il prof. Antonio Moschetta dell’Università degli Studi di Bari, hanno scoperto che l’impiego quotidiano dell’ olio extravergine di oliva, aiuta a prevenire (ed anche ad aggredire) giornalmente i carcinomi intestinali. Lo studio è stato voluto dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) . Adesso, dopo diversi anni di duro lavoro, sono stati pubblicati i risultati sulla prestigiosa rivista scientifica Gastroenterology. Il prof. Moschetta ha riferito in una conferenza, che l’olio di oliva è costituito per la maggior parte da acido oleico, una olio essenziale in grado di regolare l’ accrescimento cellulare. In una serie di controlli preclinici sono stati stimolati a proliferare alcuni geni precedentemente alterati per simulare alcuni stati dell’ infiammazione intestinale, comprovando che il rifornimento continuo di acido oleico in una dieta fortemente arricchita da tale sostanza essenziale, è in grado di assicurare rilevanti benefici per la salute umana. I risultati positivi vanno ricercati nell’esistenza dell’enzima SCD1 , presente nella parte epiteliale di ogni tratto intestinale, il quale secondo lo studio , funzionerebbe come un motore regolatore per la produzione dell’ acido oleico nel nostro organismo. Nella ricerca scientifica i ricercatori sono riusciti a bloccare il gene per la codifica dell’enzima SCD1, dimostrando sostanzialmente che in presenza ( o assenza totale) di poche quantità di acido oleico nella dieta, supportata da una concomitante diminuzione di produzione interna operata dal succitato enzima, si raggiunge rapidamente uno stato di infiammazione che potrebbe indurre alla degenerazione cellulare con formazione di tumori intestinali. Se invece la dieta è ricca di olio extravergine ( acido oleico) conclude la ricerca, “si ristabilisce l’ordinaria fisiologia dell’intestino, con una forte riduzione dello stato infiammatorio e quindi con un sostegno enorme contro la genesi tumorale. Sfruttando quindi le proprietà salutari dell’acido oleico, in un prossimo futuro diverrà cosa certa diminuire la comparsa dei carcinomi soprattutto nei pazienti affetti da patologie con infiammazione intestinale cronica o già in passato sofferenti da malattie tumorali, e in ogni caso, diminuirne la crescita e potenziando l’effetto dei trattamenti clinici antitumorali di ultima generazione.
di Francesco Roccaro

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