Approvato ieri sera all’Ars il disegno di legge sulla vendita diretta dei prodotti agricoli. Il presidente della commissione Attività produttive all’Ars, Orazio Ragusa, si dice soddisfatto per il risultato ottenuto avendo seguito le varie fasi della gestazione normativa. “Voglio intanto ringraziare tutti i componenti della commissione – sottolinea l’on. Ragusa – per l’attività svolta e portata avanti che ha consentito di proporre all’aula uno strumento praticamente già completo in ogni suo aspetto. E poi un grazie alle varie forze politiche che hanno convenuto sulla necessità di adottare questa nuova realtà normativa esprimendo il loro voto a favore in assemblea per l’approvazione definitiva”. Che cosa cambia? “La vendita diretta dei prodotti agricoli – spiega l’on. Ragusa – rappresenterà un vantaggio sia per il produttore che per il consumatore, consentendo di accedere direttamente alle fonti di produzione, senza perdersi nella filiera degli intermediari. Con l’entrata in vigore della norma, ogni Comune potrà istituire o autorizzare il luogo adibito alla vendita diretta finalizzato alla valorizzazione della tipicità e della provenienza dei prodotti venduti. Ogni produttore, dunque, potrà rivendere le proprie coltivazioni aggiungendo reddito complementare a quello che già normalmente produce, instaurando nel contempo un rapporto di fiducia e diretto con il consumatore. Dall’altro canto, il consumatore avrà l’opportunità di avere certezza della produzione che è locale, e quindi a chilometro zero, acquistando con qualche centesimo in meno rispetto alla tradizionale catena di distribuzione. La riduzione della filiera, insomma, avrà effetti benefici per produttori e consumatori con l’obiettivo di garantire una boccata d’ossigeno supplementare a un comparto che resta comunque in grande affanno e che ha bisogno del supporto di tutti per riuscire ad uscire dal tunnel”. L’on. Ragusa precisa che “per agevolare sia il produttore che il consumatore sarà consentito agli imprenditori agricoli di effettuare contestualmente alla vendita diretta dei prodotti la loro somministrazione nonché di vendere gli stessi anche manipolati o trasformati, già pronti per il consumo, mediante l’utilizzo di strutture mobili, in regola con le norme vigenti, in possesso dell’impresa agricola. Voglio, inoltre, sottolineare – aggiunge – che si tratta di un’azione politica che parte dal basso e che si prefigge di aiutare e sostenere soprattutto gli anelli più deboli della catena della distribuzione, un’azione politica che vuole supportare chi è in difficoltà e che per questo motivo ha delle finalità sociali specifiche”.
