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Trasporto scuolabus a Ragusa, i 6 lavoratori saranno riassorbiti dalla coop che gestisce il servizio

I sei lavoratori che erano stati estromessi in un primo momento dal servizio scuolabus attivato dalla cooperativa Artemide per conto del Comune di Ragusa saranno riassorbiti dalla stessa coop. Lo comunica la Fisascat Cisl, al termine di una riunione tenutasi nei giorni scorsi, che esprime soddisfazione per come è stata risolta la vertenza. Sono state fornite risposte certe a persone che rischiavano di perdere l’occupazione. All’incontro hanno partecipato il sindaco Giuseppe Cassì, l’assessore comunale alla Pubblica istruzione, Giovanni Iacono, e la rappresentante della cooperativa Artemide. Dice il segretario territoriale del sindacato, Salvatore Scannavino: “Si è arrivati quasi subito a trovare una soluzione tesa a garantire continuità occupazionale ai sei lavoratori e a garantire certezza di diritto nell’appalto a tutte le maestranze tuttora in forza, 28 unità comprese le sei che sono state inglobate di recente. E ci sono le premesse affinché questa tipologia di contratto, tuttora a tempo determinato, possa trasformarsi in qualcosa di più importante in futuro. Riteniamo, come Cisl, di avere ottenuto un grande successo rispetto alle condizioni di partenza. E ringraziamo il Comune di Ragusa e la cooperativa per la collaborazione che si è rivelata utile per raggiungere il traguardo auspicato”.
C’è però un altro aspetto che merita di essere posto in rilievo. “La nostra attività di tutela sindacale – aggiunge Scannavino – non si fermerà perché stiamo parlando di lavoratori che svolgono un servizio che si sospende alla chiusura delle scuole. Tra l’altro, proprio per questo stesso motivo, rischiano di non percepire reddito neanche tramite la Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione per lavoratori licenziati. Sarà, quindi, nostro precipuo interesse cercare una soluzione definitiva una volta per tutte. Ciò allo scopo di far sì che i lavoratori possono ritrovarsi in una condizione assoluta di serenità lavorativa ed economica. Possiamo aggiungere che già i lavoratori avevano vissuto questa difficoltà con la cooperativa precedente, quindi non possiamo più permettere che si ripeta. Secondo noi, il tutto potrebbe risolversi facendo ricorso a una contrattazione decentrata anche con il coinvolgimento dell’ufficio provinciale del lavoro. E questo affinché si prenda atto che i dipendenti della coop svolgono realmente un’attività stagionale e che possiedono tutti i requisiti perché la stessa possa essere caratterizzata come tale. Del resto, la stagionalità, oltre ad essere regolamentata da una norma del 1963, oggi può essere definita dalla contrattazione. Siamo soddisfatti per l’intesa e speriamo che, adesso, la situazione si normalizzi garantendo il dovuto servizio alle famiglie e agli studenti che risiedono nelle contrade”.

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