Cerca
Close this search box.

Ancora sul problema delle commissioni permanenti Il «parere» dell’assessorato regionale agli Enti Locali. Riceviamo e pubblichiamo

1. Il quesito posto. Dopo le ripetute dimissioni della minoranza dalle commissioni, l’amministrazione ha posto un quesito all’Assessorato regionale degli enti locali, abbastanza fedele ai fatti ma con alcune omissioni che faccio subito notare. Il presidente del Consiglio inizia col segnalare che la minoranza due volte eletta nelle commissioni nel pieno rispetto dei criteri di proporzionalità, due volte si è dimessa impedendo, così, i lavori del Consiglio. Le
ragioni delle dimissioni sono da ascrivere al fatto che la maggioranza sostiene che la elezione delle commissioni deve garantire una rappresentanza che sia proporzionale all’insieme dei gruppi, ovviamente distinguendo il gruppo (complessivo) di maggioranza da quello (complessivo) di minoranza. La minoranza, invece, vuole che la rappresentanza proporzionale sia garantita all’interno delle singole commissioni, nel senso che in ogni commissione deve
rispecchiare, in proporzione, la consistenza dei singoli gruppi consiliari. La maggioranza, in breve, ha proposto che ogni consigliere possa esprimere sei voti per commissione, in quanto sei sono i membri di ciascuna di esse.
Così componendo l’antefatto delle dimissioni, però, è stato illustrato il metodo proposto dalla maggioranza ma è stato omesso di illustrare quello proposto dalla minoranza, il quale si traduce nel metodo tradizionale applicato in tutti i comuni d’Italia. Consiste in questo. Ogni gruppo presente in Consiglio indica, in base ai calcoli di proporzionalità, i nomi dei propri rappresentanti. L’indicazione giunge al presidente del Consiglio che provvede a costituire, in bozza, le cinque commissioni. La bozza di ciascuna commissione viene sottoposta al Consiglio comunale che la vota (non la elegge) nella sua interezza.
A differenza del sistema proposto dalla maggioranza, dunque, ogni gruppo indica i suoi rappresentanti nelle commissioni. Il Consiglio si limita a deliberarli, senza poterli cambiare.
Col sistema di maggioranza, invece, il diritto di scelta del rappresentante viene sottratto ai gruppi e attribuito alla maggioranza. Si squilibra, dunque, l’intero sistema tradizionale, che è sistema di buon senso, poiché la maggioranza, in quanto maggioranza, continua a scegliere i propri rappresentanti e, in più sceglie anche quelli pertinenti alla minoranza. Ne è una riprova il fatto che su sette membri della minoranza cinque si sono dimessi e due, Cavallino e Medica, no. Ciò perché Cavallino e Medica sono stati scelti dalla stessa maggioranza e non attraverso una indicazione del proprio gruppo. Insomma, sono d’accordo con la maggioranza, per cui possono dirsi, solo formalmente, appartenenti alla minoranza.
Nel quesito posto si lascia intendere che la minoranza contesti i risultati del calcolo di proporzionalità, ma ciò è falso. Non si contesta che alla maggioranza spettino 21 elementi (complessivamente) e 9 alla minoranza. Non ha senso contestare la matematica. Si contesta il fatto che la proporzionalità si calcoli all’esterno delle commissioni e non al loro interno. Chi è avvezzo a questi calcoli e, sopratutto, all’interpretazione delle leggi, capisce subito di che stiamo parlando. La questione sollevata riguarda non il numero dei rappresentanti di ciascuna fazione, ma l’applicazione e il rispetto delle leggi e, segnatamente, dell’articolo 38, comma 6 del Tuel. In questo àmbito il ruolo del Segretario generale è stato piuttosto deleterio, poiché, sia pure in buona fede, si è espresso così. Cito dallo stesso quesito: «Devo far presente che, sia nella seduta d’insediamento del 10 luglio che nella successiva del 25 luglio, il Segretario Generale, ripetutamente invitato a rendere il suo parere sulla questione, nella veste di assistente e consulente giuridico
amministrativo dell’organo consiliare, rappresentava al Consiglio che la disciplina in materia detta solo la generica condizione della composizione delle Commissioni consiliari, mediante l’applicazione di un criterio proporzionale (art. 38, comma 6 del Tuel) rimandando alla disciplina regolamentare dell’ente, che nello specifico è dettata per questo Comune dall’art. 2, commi 1 e 2 del Regolamento sulle commissioni consiliari permanenti di studio e consultazione, che recita “1. Ciascuna commissione è formata da sei consiglieri eletti dal Consiglio comunale a maggioranza assoluta dei suoi componenti. 2. Dovranno essere rappresentati tutti i gruppi presenti in Consiglio secondo il principio della proporzionalità.
La stessa espressione riportata si contraddice, poiché da una parte dice che nella composizione delle Commissioni si deve operare secondo una generica condizione di proporzionalità. Se si parla di «composizione delle commissioni», come fa l’esimio Segretario, però, la proporzionalità va applicata all’interno delle commissioni, non attraverso «un irrintracciabile nella legge, generico ed astratto, calcolo di proporzionalità». Ogni Commissione deve rispecchiare i rapporti di forza tra i gruppi presenti in Consiglio comunale.
Ravviso una sotterranea ammirazione, in questa parte del discorso del Segretario (sempre esimio), per la marcia su Roma. Per altro lo stesso Segretario omette (certamente per mera dimenticanza) l’articolo 53 dello Statuto comunale, in cui è chiaro che sono le commissioni a dover essere composte secondo il criterio di proporzionalità:
«1. – Il Consiglio, all’inizio di ogni tornata elettorale amministrativa, istituisce nel suo senso Commissioni consultive permanenti composte in relazione alla consistenza numerica dei gruppi consiliari.» Composte, significa che il legislatore si riferisce alla composizione delle commissioni.
O no? Faccio notare, per altro ma molto umilmente, che questa norma è di rango superiore rispetto a quella ripresa dal Regolamento consiliare. Ma c’è di più e, in questo senso, chiedo lumi, pubblicamente, al Segretario. All’articolo 50 dello Statuto comunale, comma 8, sta scritto:
«8. – Il Consiglio nomina altresì le Commissioni in cui è rappresentata la minoranza.»Perché il Consiglio nomina e non elegge le commissioni in cui è rappresentata la minoranza?
Tutto ciò, con le segnalate omissioni, è detto nella parte introduttiva del quesito, il quale si riduce ad una semplice domanda: le commissioni consiliari permanenti, pur in mancanza dei membri della minoranza, possono ritenersi regolarmente costituite e, quindi, possono lavorare o no? Non si chiede chi ha ragione o torto: si dice proprio che non gli interessa la rappresentanza popolare di minoranza e che si intende andare avanti anche senza di essa.
2. Il cosiddetto parere. La risposta, naturalmente è stata assai semplice ma è dipesa, anch’essa, dalle sornione circonlocuzioni del Segretario, poiché la formulazione della domanda è stata del tipo: premesso che le commissioni sono state costituite regolarmente, mancando la componente minoritaria per sue dimissioni, la commissione può procedere nei propri lavori, essendo costituita almeno da quattro su sei componenti? Formulata in questi termini la risposta non poteva essere che “Continuate”. Se invece avesse detto che le Commissioni sono state costituite facendo in modo che i componenti di maggioranza
scegliessero i propri e quelli della minoranza; e se avesse aggiunto che nella Commissione Urbanistica i membri non rispecchiano la consistenza dei gruppi presenti in Consiglio (ha detto invece, che è stata costituita regolarmente e regolarmente funziona), non credo che l’Assessorato avrebbe risposto come ha risposto. E poi l’Assessorato ha scritto chiaramente che il quesito è stato posto ad un’autorità che non ha alcuna competenza in materia e che, anche quando desse il suo parere, il Comune resterebbe egualmente responsabile delle proprie scelte innanzi alla legge. Per conoscenza dei lettori, l’Assessorato in merito ha scritto tre frasi:
– si precisa che il Dipartimento regionale per le Autonomie Locali (…) non fornisce pareri su casi specifici (Ass. delle autonomie locali etc., Servizio 1, Risposta al comune di Modica, – la domanda va posta al segretario comunale ai sensi dell’articolo 97, comma 2 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, «fermo restando, comunque, che la definizione dei procedimenti amministrativi rimane ancorata alle precipue competenze e responsabilità delle Amministrazioni locali» (Ass. delle autonomie locali etc., Servizio 1, Risposta al comune di Modica;
– i pareri rilasciati dal Dipartimento, non essendo vincolanti, possono essere disattesi dall’Ente richiedente che resta libero, nell’ambito ella propria autonomia, di adottare comportamenti difformi (Ass. delle autonomie locali etc., Servizio 1, Risposta al comune di Modica, Precisa infine che la normativa richiamata dalla sottoscritta per il caso riguardante la consigliera Ludovica Puglisi, norma molto restrittiva, non si applica anche alle commissioni.
E ciò anche se nessuno, della minoranza, ha mai invocato l’applicazione di tale norma. Se il riferimento delle numerose affermazioni di vittoria del sindaco contro la minoranza si riferisce a ciò, tutto potrebbe ridursi ad una bufala, sicuramente meno fantasiosa di quella addotta dal consigliere Cavallino contro la minoranza cui appartiene.
Ivana Castello – consigliera comunale del Pd di Modica

377026
© Riproduzione riservata

4 commenti su “Ancora sul problema delle commissioni permanenti Il «parere» dell’assessorato regionale agli Enti Locali. Riceviamo e pubblichiamo”

  1. Nino Frasca Caccia

    In altre parole, cosi come avevo anticipato con il mio commento all’articolo del primo Agosto, l’assessorato ha dato la risposta giusta ad una domanda errata (formulata volutamente in modo errato).

  2. Un rappresentante politico(eletto dal popolo)che mente sapendo di mentire . . . deve dare subito le dimissioni .

  3. Ignazio Giunta

    Su Cavallino … tutto ok, era scontata la sua posizione filoamministrativa, stupisce piuttosto la posizione di Medica che si “nasconde” dietro al dito del “sono stato eletto per fare”, ma per fare cosa? Visto che l’unico che può fare, e fa, è il sindaco, dall’alto della sua arroganza, senza chiedere pareri a nessuno?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

SEGUICI
IL METEO
UTENTI IN LINEA
Scroll to Top