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Caffè-concerto al Quasimodo di Modica con musica e poesia, per omaggiare il Nobel per la Letteratura a 50 anni dalla morte

Il Caffè Letterario Quasimodo di Modica ha voluto tributare, lo scorso sabato, un omaggio al Nobel per la Letteratura, nato a Modica il 20 agosto 1901 e morto il 14 giugno1968, con un Caffè-Concerto tra musica, poesia, a 50 anni dalla sua morte.
Un pubblico attento e coinvolto ha partecipato con interesse all’evento, che è stato caratterizzato dalla lettura di testi poetici di Quasimodo a cura dei poeti del circolo culturale modicano, i quali hanno intrattenuto il pubblico con la lettura di poesie quasimodiane tratte dalle raccolte “Acque e terre”( 1920), “Oboe Sommerso”(1930-1932), “Giorno dopo giorno”(1947) “La vita non è sogno” ( 1946-1948) “Il falso e il vero verde”(1949-1955), “La terra impareggiabile” (1955-1958), “Da dare e avere” (1959-1965).
Di grande spessore musicale , l’esibizione dei tre gruppi in concerto: Il “Duo Colombo-Poidomani” al pianoforte, il “Trio Ecole” e il “Duo Estrella”, i quali, coordinati dal Direttore artistico del Caffè Quasimodo, il M° Lino Gatto, hanno offerto musica classica, musica di grandi film e anche leggera.
L’omaggio a Quasimodo ci ha permesso di ricordare – afferma Domenico Pisana – che il Nobel venne a Modica nel 1962 per ricevere un riconoscimento dalla città natale. L’intento del sindaco del tempo, Saverio Terranova, come lui stesso sostiene in un suo volume, era di fargli leggere il libro dello Stato civile del 1901, in cui era segnata la sua nascita, considerato che egli dichiarava sempre di essere nato a Siracusa. Quasimodo nacque a Modica nel primo casello della ferrovia per Scicli; successivamente il padre prese in affitto una casa in Via Posterla, in cui il poeta passò la fanciullezza e dove si trova attualmente la Casa Quasimodo, oggetto di visite culturali e turistiche.
In una affollata riunione nell’aula consiliare del Comune, il sindaco Terranova aprì il registro di stato civile del 1901, in cui si leggeva che il padre aveva dichiarato la sua nascita. Quindi pronunciò un discorso in cui, ricordando i versi della poesia “Lamento per il Sud”, nella quale Quasimodo diceva “Più nessuno mi porterà nel Sud”, Terranova affermò: “Noi però, i rappresentanti della sua Patria, siamo riusciti a portarlo qui stasera, con noi, nel Sud”. Un fragoroso applauso lo interruppe, mentre Quasimodo sorrideva. Il sindaco Terranova gli consegnò poi una targa d’oro con inciso il castello dei Conti alle cui pendici, si trova la casa natale, con la scritta ” A Salvatore Quasimodo , premio Nobel per la letteratura, la patria”.
La serata, che è stata coordinata dalla poetessa Antonella Monaca, e si è aperta con la lettura della lirica di Quasimodo “Il muro” a cura di Daniele Voi, e l’intervento dell’assessore alla cultura, Orazio Di Giacomo, che ha portato il saluto del sindaco di Modica, Ignazio Abbate.
Domenico Pisana ha concluso la serata leggendo la lirica “Ho fiori e di notte invito i pioppi”, scritta da Quasimodo nell’Ospedale di Sesto S. Giovanni nel novembre del 1965, meditazione lirica sulla morte che caratterizza l’ultima raccolta poetica quasimodiana.

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