
“L’emergenza abitativa che riguarda da vicino il centro storico superiore della nostra città è un problema da prendere immediatamente in considerazione perché i piccoli e grandi episodi che continuiamo a registrare fanno propendere per una sola necessità che è quella di concentrare le attenzioni sulla delicata questione così da avviare, una volta per tutte, un percorso risolutivo”. A dirlo è il presidente dell’associazione Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, dopo avere raccolto sui social il grido d’allarme di alcuni residenti di via Mario Leggio, quindi nel cuore del centro storico superiore, per il fatto che l’altra sera dalla finestra di un’abitazione abbandonata è caduto giù in strada un pezzo di legno dell’infisso, a testimoniare lo stato di degrado in cui versano alcune delle abitazioni presenti in zona. “C’è un senso di lassimo, evidentemente accentuato dal disinteresse complessivo di un’Amministrazione comunale che, da questo punto di vista, avrebbe dovuto essere più attenta – chiarisce Chiavola – che occorre stigmatizzare perché non è più possibile che, nella nostra città, si facciano i conti con questioni del genere. Infatti, oltre che in via Mario Leggio, in molte altre zone del centro storico risultano esserci abitazioni abbandonate il cui prospetto fa i conti con situazioni di degrado che, come nel caso del caso denunciato, possono anche creare problemi all’incolumità pubblica. Infatti, se il pezzo di legno in questione, staccatosi dall’infisso, fosse finito sulla testa di qualche malcapitato passante, oggi staremmo parlando d’altro. In realtà, dobbiamo sempre cercare di prevenire situazioni di potenziale pericolo. E, come se non bastasse, c’è anche un’altra questione che merita piena attenzione: ci dica il sindaco, che in questi giorni, com’è giusto che sia, sta illustrando il bilancio della propria attività nei cinque anni di mandato, che fine ha fatto il Piano particolareggiato dei centri storici. Era l’unico strumento che potesse fornire una dimensione adeguata a questa parte della città, favorendo le ristrutturazioni, ma non se n’è più parlato. Un’occasione propizia, per il momento non sfruttata, per sanare l’emergenza abitativa”.