
Un pubblico numeroso ha partecipato sabato scorso, presso la Fondazione Antroposofica Milanese, all’inaugurazione della mostra del nostro scultore modicano, Giovanni Blandino e dello scultore tedesco, Martin Gerull.
Un evento forte e intenso che ha attirato l’attenzione dei partecipanti, in quanto il tema trattato è di grande attualità: infatti già dal titolo “Fuga per la sopravvivenza” si capisce che si affronta la questione dell’emigrazione.
Sia le opere grafiche di Blandino che quelle plastiche di Gurell sono tutte orientati alla drammatica rappresentazione della migrazione di popoli, agli sbarchi dei clandestini, che dai Paesi del Terzo Mondo vogliono raggiungere l’Europa.
Disegni che raffigurano accennati gruppi di numerose persone assiepate su barcollanti imbarcazioni, che sembrano inabissarsi. Immagini toccanti riprodotti magistralmente su disegni e schizzi, che lo scultore Blandino ha voluto rappresentare come sagome e ombre in chiaroscuro in modo da renderle più efficace l’atmosfera dell’evento, quasi a significare l’impotenza dei soggetti.
Mentre lo scultore Gerull ha rappresentato, sempre le stesse scene, con opere plastiche senza caratteri decisi, ma che li raffigurano in carne ed ossa, con una interpretazione essenziale appena accennata e le sagome sembrano vivere il dramma della vicenda tormentata del viaggio.
Tutte e due gli artisti con questo importante lavoro hanno voluto, con modalità diverse, ispirarsi ad una dolorosa vicenda che sta raggiungendo traguardi significativi e che ci pone davanti ad un grosso problema di emigrazione di popoli, che scappano dalla miseria e dalle guerre e affrontano con immane pericolo ed illusioni il mare per andare verso una vita futura di libertà e di speranza.