La seconda udienza del processo contro il fotoreporter Giovanni Antoci, querelato per calunnia dall’ex comandante della Compagnia Carabinieri di Modica, oggi maggiore Alessandro Loddo, si è tenuta davanti al Tribunale di Ragusa con la deposizione di due testimoni, uno dell’accusa e uno della difesa.
Come si ricorderà l’indagine sui villaggi turistici di Marsa Siclà e, in seguito, su Baia Samuele nacque dall’esigenza di chiarezza sulle cause che vedevano le spiagge di Sampieri e Marina di Modica invase in estate, a orari ben precisi, da lunghe strisce di schiuma maleodorante. In realtà il fenomeno era già presente negli anni precedenti e lo fu anche in quelli successivi, ma in particolare, in quell’estate del 2012 fu così intenso e insistente da costringere il sindaco dell’epoca, Antonello Buscema, a presentare un esposto contro ignoti per inquinamento marino.
Le indagini furono affidate dalla Procura di Modica ai Carabinieri di Modica e alla Capitaneria di Porto di Pozzallo.
Ad inchiesta avviate, nei primi giorni di settembre del 2012 erano arrivati a Marsa Siclà quattro arabi provenienti da Dubai, accompagnati da Vincenzo Matarrese, noto costruttore pugliese, e da una donna di origini marocchine, Fatima Sabbor (o Sabbar, il termine è utilizzato ora in un modo ora nell’altro nei diversi documenti; a volte nello stesso), compagna del capitano Loddo, nelle vesti d’interprete.
Durante il soggiorno “per ferie” uno dei quattro arabi, il più anziano e probabilmente il più influente del gruppo, lo sceicco Saeed Saif Jaber Jumaa, facoltoso imprenditore immobiliare, incontrò un noto imprenditore modicano. Con la mediazione di Fatima Sabbor, che fungeva anche da interprete, i due imprenditori parlarono di possibili investimenti nel settore delle costruzioni, sia in Sicilia che in Arabia. L’incontro si concluse con un nulla di fatto poiché “…non c’erano le condizioni per portare avanti trattative commerciali”.
Gli ospiti arabi lasciarono con tre giorni di anticipo la struttura e, avendo pagato l’affitto della suite con piscina per tutta la settimana, ne diedero disponibilità all’autista che li aveva accompagnati qualche volta durante il soggiorno.
Nel frattempo le indagini, avviate da agosto 2012 ebbero termine a gennaio 2013 quando si mise sotto sequestro la struttura di Marsa Siclà con uno spettacolare e scenografico dispiegamento di forze di aria, di terra e di mare. Scrissi all’epoca che mancò all’appuntamento col destino solo un battaglione di Sturmtruppen della Südtiroler Volkspartei.
L’accusa era di “traffico illecito di reflui”, quindi concernente un reato talmente grave da richiedere l’intervento della Procura Antimafia di Catania che avocò a sé l’indagine.
Alla fine il dissequestro fu consentito a luglio 2013 – quindi dopo sette mesi e a stagione inoltrata – senza che nessuna di queste strutture avesse modificato alcunché nei suoi impianti di depurazione e, a tutt’oggi, si è in attesa delle decisioni della magistratura antimafia di Catania. La struttura di Marsa Siclà, nel frattempo, ebbe a subire un notevole deprezzamento, sì da renderla facile preda di manovre speculative “al ribasso”.
Sempre ai primi di quello stesso mese (luglio 2013) Giovanni Antoci, fotoreporter, rendeva dichiarazioni spontanee ai Carabinieri di Ragusa e, il giorno successivo (9 luglio), alla Guardia di Finanza di Ragusa circa un presunto interesse privato del capitano Loddo nell’indagine a lui affidata, condotta in maniera tale da favorire la propria compagna, mediatrice culturale e immobiliare, nell’affare di compra-vendita del villaggio Marsa Siclà a prezzi di “realizzo”. L’indagine sull’ufficiale, affidata dalla Procura di Modica al capitano della Finanza Vincenzo Bovi, ipotizzava, dunque, il reato di abuso d’ufficio(inchiesta che si concluse con l’archiviazione). All’esito del provvedimento della Procura, Loddo presentò querela per calunnia contro Giovanni Antoci. Da qui il processo, incardinato il 4 luglio dell’anno scorso, con l’audizione della presunta parte offesa, assistito dall’avv. Michele Gentiloni Silveri, cugino del più noto presidente del Consiglio.
Nell’udienza del 9 gennaio scorso è stata sentita la testimonianza del capitano delle Fiamme Gialle, Vincenzo Bovi, che ha confermato in ogni punto la relazione sulle indagini riguardanti il pari grado carabiniere e quella di Patrizia Buscema, dipendente per anni e fino all’estate scorsa della struttura di Marsa Siclà, la cui proprietà è ormai passata all’Alpitour. La teste ha reso noto un fatto abbastanza singolare e cioè che l’autista degli arabi, colui che guidava la lussuosa Mercedes a disposizione dei facoltosi sceicchi fosse l’appuntato dei Carabinieri di Modica Giuseppe Marzana al quale, peraltro, come ho scritto prima, fu lasciata la disponibilità della suite per i rimanenti giorni pagati. A che titolo, ci si chiede, questo carabiniere in servizio presso la caserma di Modica e autista dello stesso Loddo, era nelle vesti di chauffeur a disposizione degli arabi?
Domande che probabilmente avranno risposta nelle successive udienze con l’audizione di altri testi, la prossima delle quali è fissata al 22 maggio.
14 commenti su “Inchiesta Marsa Siclà. Seconda udienza del processo Loddo contro Antoci”
Ed intanto i reflui fognari vengono scaricati a mare da tubi legittimati .
@ collega Paolo Oddo ;
I testi escussi sono del Pubblico Ministero .
Il fatto strano è che il P.M. non ha citato i i proprietari del villaggio , di sicuro più e meglio a conoscenza dei fatti .
Sembra quasi che non si deve dare spazio alla realtà dei fatti .
Quante ne abbiamo viste e sentite sulla”macchia maditerranea” , ma ancora nessuno ha fatto presente cosa è accaduto nel passato e cosa accade ancora .
Fatti inquietanti, attendiamo che la Giustizia trionfi.
Di certo, hanno già pagato sulla loro pelle decine di Dipendenti che non c’entravano nulla.
Il Loddo alla domanda dell’avv. Di Pasquale in merito alla presenza di un suo uomo (così come risulta dall’interrogatorio in Procura di uno dei testi ) alla guida dell’auto dell’ emiro “cadde dalle nuvole” , dicendo che se c’era era di sicuro fuori servizio .
La teste P.B. alla stessa domanda , aggiungeva che il carabiniere fungeva anche da”sicurezza”(!!!???) .
Certo che è MOLTO STRANA “l’ignoranza” del capitano . . . anche per la presenza della sua compagna , nelle vesti di guida ed interprete al gruppo di arabi .
Il Loddo , NON POTEVA NON SAPERE !
Che dire poi , della contemporanea presenza del V . Matarrese , noto collaboratore di una agenzia immobiliare internazionale pugliese , la stessa dove lavora(va) GUARDO CASO la Fatima S.
Tante altre STRANEZZE ancora , tutte da sviscerare in dibattimento nelle prossime udienze .
A proposito di stranezze io potrei raccontarvene una che stranamente ha in comune alcuni soggetti. Purtroppo non interessa né ai magistrati e nemmeno ai giornalisti, escluso qualcuno a cui dico sempre grazie.
insomma non si è ancora capito da dove arriva(va) questa merda?
Io penso che queste, chiamiamole cadute di stile, da parte di chi dovrebbe rappresentare le istituzioni ci fa molto pensare…
@ chiare …ezza :
Vedremo come si comporterà la Giustizia … fino ad ora ha fatto una magra figura , e non ha tutelato i diritti dei lavoratori in alcun modo .
Ancora più brutto il comportamento della politica e della stampa locale in merito al sequestro dei villaggi e sull’inquinamento a mare .
Ancora tutta da definire le responsabilità della Benemerita , da quel che si evince inquietante è dir poco .
Sembra che i proprietari del Marsà Siclà , hanno venduto per pagare i debiti contratti a causa del sequestro illegittimo operato da magistrati ed inquirenti incompetenti .
intanto l’ex comandante nel frattempo ha fatto carriera e oggi è tenente colonnello…e chi lo tocca più..?!
Con i soldini che hanno recuperato , dalla vendita ad Alpitoour , i titolari Batolo e Giardina hanno saldato tutti gli arretrati dei dipendenti .
@ Giuseppe :
Potresti essere più chiaro ?
Se non pubblicamente mi va bene anche in privato .
Sai i pezzi dei puzzle ,una volta incastrati ,potrebbero far emergere dei panorami inaspettati . . .
@ A.G.
Mi hai chiesto di essere più chiaro. Ti posso aiutare suggerendoti di fare una ricerca del tipo ” direttore di banca chiede giustizia” e troverai una piccola parte rispetto al tutto. Poi RTM, privatamente, è autorizzata ad aiutarti per metterti in contatto con me. Ritengo che ne abbiamo scoperte di cose sulla nostra pelle.
@ Giuseppe :
Messaggio ricevuto .
Di sicuro faremo la quadra , e sarà una GRANDE parte …rispetto al tutto .