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Fratelli d’Italia sulla Rimodulazione piano di riequilibrio del Comune di Modica

I Comuni che versano in gravissime difficoltà finanziarie sono oramai un problema da considerare dilagante e senza connotazioni geografiche essendo coinvolti Enti del nord, del centro e del sud Italia.
Il Governo ed il Legislatore ne hanno preso atto di ciò, e di conseguenza hanno più volte messo a disposizione degli amministratori strumenti ad hoc finalizzati ad evitare il dissesto degli Enti locali. Nonostante ciò la problematica non sembra essere ancora risolta per cui si è reso necessario intervenire nuovamente concedendo un’ulteriore opportunità. Ciò è quanto previsto nella legge finanziaria 2018. In verità la norma è stata battezzata “salva Napoli” ma era giusto applicare lo stesso trattamento a tutti i Comuni che si trovano nelle stesse condizioni.

“Il Comune di Modica – dice Emanuele Cavallo, Portavoce del Circolo locale di Fratelli d’Italia – ha usufruito di tutte le normative che il legislatore, nella speranza di riscontrare responsabilità negli amministratori pro-tempore, ha messo in campo per consentire agli Enti di ripianare i debiti accumulati negli anni. L’ultima, relativa alla possibilità di potere spalmare i debiti in 30 anni, si è conclusa con una clamorosa debacle politico amministrativa, frutto di una vera e propria leggerezza procedurale nota a tutti. Al Comune di Modica non è stata sufficiente neanche l’ingente iniezione di liquidità di 64 milioni di euro, somme, come stranoto, gestite malissimo. Se non fosse stata la Corte dei Conti a dire che quest’Amministrazione non si è rivelata adeguata a gestire l’intera vicenda e che i dubbi sull’attendibilità del bilancio hanno costretto gli stessi giudici contabili a segnalare i fatti alla Procura della Repubblica ordinaria e alla Procura della Corte dei Conti si potrebbe dire che stiamo parlando a sproposito.
Quindi ancora una possibilità di rimodulare il vecchio piano di riequilibrio e spalmare i debiti in 20 anni con rate mensili di oltre 300 mila euro. Nel caso del Comune di Modica, in sostanza, si tratta di spalmare circa 80 milioni di euro, salvo ulteriori somme ancora da contabilizzare, in venti anni, una somma veramente difficile da smaltire se si considera che la Corte dei Conti, oltre ad avere accertato la non sostenibilità del piano di rientro decennale dichiarando di fatto il dissesto, pur non entrando nel merito, con riferimento alla struttura deficitaria del bilancio comunale, ha manifestato parecchie perplessità anche sulla sostenibilità del piano di riequilibrio rimodulato in 30 anni a seguito del riaccertamento straordinario, invitando gli amministratori a riflettere sull’opportunità di volere portare avanti l’attuazione del piano visti i riflessi che ciò potrebbe avere sulle future generazioni. Il rapporto quindi è 80 milioni in 20 anni in luogo dei 30 anni.
Di certo l’eventuale superamento della bocciatura del ricorso in itinere avverso le delibere 150 e 151 del 2017 che di fatto sanciscono il dissesto dell’Ente – conclude Cavallo – non potrà essere attribuito ad una vittoria per quest’Amministrazione che riapre la partita solo grazie all’intervento di una norma nazionale e non per il risultato di gestione della crisi. Auspichiamo che il Sindaco Abbate, la sua Giunta e la maggioranza consiliare ne traggano saggezza dall’intera vicenda gestendo il prossimo futuro, in caso riuscissero ad evitare il dissesto, con grande parsimonia, responsabilità e maturità.
La stessa maturità e soprattutto responsabilità verso le future generazioni la si auspica da parte di tutti i Consiglieri Comunali che da qui a pochi giorni saranno chiamati ad esprimersi sull’adesione all’ennesima rimodulazione ma soprattutto saranno chiamati a valutare la sostenibilità delle eventuali rate mensili di oltre 300 mila euro”.

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3 commenti su “Fratelli d’Italia sulla Rimodulazione piano di riequilibrio del Comune di Modica”

  1. fratelli dei padroni e padroncini italiani chiedete la carità ai padroni, padroncini e raccogliete gli euri!
    poi basterebbe licenziare gli imboscati crastofascisti del comune di modica per avere la rata mensile del prestito !
    ma i clienti del comune devono avere lo stipendio senza lavorare?

  2. Pierino la peste

    Gli aiuti finanziari ai Comuni in crisi di liquidità devono essere fatti con l’obbligo di pagare i creditori altrimenti ci sarà sempre l’imbecille (che si sente furbo) che sperpererà i soldi. “Ogni riferimento a cose, persone o fatti realmente accaduti, è puramente casuale”.

  3. Questa città è stata ridotta all’osso eppure si continua ancora con una politica che non giova certo alla città di Modica.
    Non basteranno certo le luci natalizie, che illuminano a festa la città, a portare gioia a chi da mesi attende di essere pagato.
    Massimo Puccia
    Capogruppo Forza Italia

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