
PALERMO, 02 Novembre 2025 – La discussione sulla mozione di sfiducia contro il Presidente della Regione Renato Schifani, conclusasi con il respingimento dell’atto grazie ai 41 voti contrari della maggioranza, ha rappresentato un acceso momento di confronto in Aula, riportando il Governatore a Sala d’Ercole dopo mesi di assenza forzata.
Ecco i punti salienti degli interventi del Presidente e dei leader dell’opposizione.
Nel suo intervento di replica, il Presidente Schifani ha difeso l’operato del suo esecutivo, respingendo le accuse di paralisi amministrativa e criticando duramente i proponenti della mozione.
Il Presidente ha riconosciuto l’esistenza di un “scossone” politico causato dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto figure vicine alla Democrazia Cristiana, ma ha sottolineato che tali eventi non devono compromettere la stabilità del Governo.
“Avete voluto portare un atto dovuto per voi in Aula, ma devo dirvi che la vostra è un’opposizione senza un progetto alternativo, che non sa guardare oltre la cronaca giudiziaria,” ha dichiarato Schifani. “Sono stati raggiunti e superati risultati importanti: abbiamo registrato crescita del PIL, dell’occupazione e un avanzo finanziario. Questo Governo verrà ricordato per l’impegno sui precari, per le politiche economiche a sostegno di imprese e artigianato e per le misure sul caro-voli.”
Infine, Schifani ha ribadito la lealtà della sua maggioranza, nonostante i recenti dissidi, e si è detto pronto a proseguire l’azione di governo.
I leader dei gruppi di opposizione (PD, M5S, Controcorrente e Sud Chiama Nord) hanno basato l’atto di sfiducia non solo sulle recenti inchieste, ma anche su una presunta inefficienza amministrativa, in particolare nel settore della Sanità.
Antonio De Luca (M5S): Il capogruppo pentastellato ha definito la mozione un “atto dovuto” che ha avuto il pregio di costringere il Presidente a confrontarsi in Aula. “Questo è un governo che ha brillato per inefficienza ed è travolto dagli scandali, delegittimato dalle inchieste della Procura. Avremmo dovuto discutere dei disastri nella Sanità, ma lei ha evitato la responsabilità delle sue scelte per timore o vergogna.” De Luca ha inoltre liquidato la rimozione degli assessori DC come un atto “dovuto, ma non sufficiente”.
Michele Catanzaro (PD): Il capogruppo del Partito Democratico ha ammesso che la mozione partiva “in salita” per quanto riguarda i numeri, ma ha insistito sul fatto che l’obiettivo politico è stato raggiunto: offrire ai siciliani “una fotografia chiara di chi sta con questo governo e chi no”, denunciando anomalie e “clientelismo” nella gestione opaca.
Cateno De Luca (Sud Chiama Nord): L’Onorevole ha incentrato il suo intervento sui fallimenti amministrativi, in particolare il caos nella Sanità, dalle liste d’attesa all’attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Come riportato in precedenza, ha lanciato un avvertimento ai colleghi: “Questa è l’ultima occasione per lavorare insieme a una alternativa”, invitando a una convergenza programmatica dell’opposizione.
I capigruppo di maggioranza hanno serrato i ranghi:
Stefano Pellegrino (Forza Italia): Ha difeso l’operato economico del Governo e ha risposto alle accuse di legalità, affermando: “Non prendiamo lezioni di legalità da parte di nessuno.”
Giorgio Assenza (Fratelli d’Italia): Ha confermato il voto compatto: “Fratelli d’Italia voterà contro e garantirà la fiducia al presidente Schifani, per proseguire questo lavoro e terminare la legislatura.”













