
Ragusa, 01 dicembre 2025 – “Il Comune prenda in considerazione la nostra proposta di istituire la Consulta delle Comunità straniere. Un organo consultivo che potrebbe fungere da ponte tra le comunità non italiane e l’Amministrazione comunale”. A rilanciare l’idea dell’istituzione della Consulta, contenuta nel programma elettorale del M5S delle ultime amministrative, è la rappresentante cittadina del Movimento 5 Stelle di Ragusa, Najla Hassen, che parte da una serie di considerazioni: “C’è molta preoccupazione e rabbia da parte dei cittadini ragusani nei confronti di cittadini stranieri, in seguito ad alcuni episodi di violenza che anche noi condanniamo. Si parla spesso di “insicurezza” e di impossibilità di convivenza, ma sono convinta che si tratti di un eccessivo allarmismo alimentato da una certa politica propagandistica che fa leva sulla paura delle persone. Non neghiamo che alcuni problemi siano collegati alla multiculturalità della nostra comunità; tuttavia, semplificare le criticità proponendo solo soluzioni repressive non lo riteniamo efficace, poiché andrebbe ad eliminare solo i sintomi senza affrontare i problemi alla radice. Riprendiamo dunque l’idea della costituzione della Consulta degli stranieri ed invitiamo l’assessora Elvira Adamo a valutare questo strumento, che potrebbe rappresentare un mezzo per comprendere meglio alcuni problemi e adottare soluzioni più efficaci. Se come ha spiegato la stessa Adamo, il Ragusa Pride non si chiama Gay Pride perché vuole essere un’occasione per parlare di diversità nel senso più ampio, includendo anche le diversità culturali, non si può non rilevare che quello che si vede oggi è solo qualche festa folcloristica che sicuramente non dispiace, ma non basta per creare un vero legame con una buona fetta della nostra comunità che ad oggi è ancora sconosciuta. Se si desidera affrontare e risolvere i problemi collegati alle comunità straniere, queste ultime non devono essere escluse, ma devono avere un ruolo attivo e partecipativo. Come Movimento 5 Stelle, non stiamo proponendo uno strumento sconosciuto: molte città in Italia, come Parma e Ivrea, ne fanno già uso con successo. Costituire la Consulta delle Comunità Straniere stimolerà la collaborazione tra le diverse realtà, affinché l’intercultura diventi una questione portata avanti da molteplici voci, non dissonanti tra loro, ma convergenti verso un obiettivo comune: vivere in armonia e in pace, costruendo rispetto e conoscenza reciproca”.













