
Donnalucata(Scicli), 14 novembre 2025 – Si è svolta ieri, presso la scuola dell’infanzia Elio Vittorini – plesso Villa Medici di Donnalucata – la manifestazione “Io leggo perché”, dedicata ai più piccoli. L’iniziativa, nata dieci anni fa per promuovere la lettura e incentivare l’apertura di biblioteche scolastiche, quest’anno ha coinvolto anche i bambini tra i 3 e i 5 anni.
Attraverso il racconto illustrato “Un giorno all’asilo” di Rosa Cerruto – autrice della collana di racconti illustrati “Un giorno a…” – i piccoli alunni hanno potuto scoprire il piacere della lettura e la magia delle immagini.
Le docenti, e in particolare l’insegnante Maria Cannatella, hanno voluto così avvicinare i bambini al mondo dei libri, avviandoli alla lettura in modo semplice e coinvolgente.
L’incontro, fortemente voluto dalla Dirigente Dott.ssa Marisa Cannata, è stato anche un’occasione per scoprire la ricchezza multiculturale della città di Scicli: le illustrazioni, infatti, sono state raccontate ai bimbi in lingua italiana dall’autrice e tradotte in lingua araba da una delle mamme presenti, che ha partecipato attivamente all’evento.
È stata una mattinata all’insegna del divertimento, del dialogo e della scoperta, in cui i bambini hanno potuto conoscere usi, costumi e cibi legati alla cultura araba, grazie alla condivisione delle famiglie che hanno offerto ai partecipanti cibi e dolci tipici dei loro paesi.
Una festa per tutti, che ha ricordato a tutti quanto il racconto e il gioco possano essere strumenti potenti per valorizzare la diversità e favorire l’inclusione, a partire già dalla scuola dell’infanzia













6 commenti su “Scicli. Ieri presso l’istituto Vittorini la manifestazione “Io leggo perché””
La nostra cultura non solo è straricca, ma nulla ha da invidiare alle altre. I bambini devono conoscere il proprio patrimonio culturale, che già di per sé è vastissimo, profondo e formativo, senza alcuna necessità di spaziare altrove.
Da dove nasce questa assurda necessità di far primeggiare popoli diversi dal nostro, di revisionare le nostre favole, la storia arrivando ora persino a mettere tutto in secondo piano?
Qualcuno spieghi, queste sono libertà di una certa parte politica che gli insegnanti sposano e trasmettono ai più piccoli. Nessun genitore si fa sentire?
E questa sarebbe la scuola di oggi?
In un paese normale, dovrebbe essere il contrario, la nostra cultura insegnata a chi vuole integrarsi.
La scuola poetica siciliana nasce con il cantore arabo di Sicilia Ibn Handis, nato a Noto nel 1056 e morto in esilio a Maiorca nel 1133. Handis, siciliano , scriveva rivolgendosi alla Sicilia :” Vuote le mani ma gli occhi sono pieni di lei”. Ispirò la scuola poetica siciliana e la poesia francese dei Trovatori .
Si chiama “cultura mediterranea “.
Sabrina Tavolacci
Interessante. Si sostiene la cultura di un paese che ci ha invaso, sottomesso, perseguitato.
La scuola poetica siciliana nasce con Federico II, semmai il periodo storico poetico è quasi parallelo, ma sicuramente non vi è nascita dalla poesia araba.
Ibn scriveva in arabo.
La poesia della scuola siciliana, era in siciliano volgare ma più “raffinatk” per lo scopo, e diede origine alla lingua italiana.
Vi è sostanziale differenza.
Inoltre, non mi si dica che non viene utilizzato quale scusante, con platea così immatura, per cavalcare certe onde politiche…
Quando mai si è proposto questo autore? Si insegnano Boccaccio e Petrarca a quell’età?
@Sabrina Tavolacci GRAZIE per la spiegazione, garbata e colta.
Purtroppo di seguito mi dispiace continuare leggere parole vomitate senza ragione, solo per disprezzare la cultura così come si disprezza la scienza, ma oramai siamo abituati a queste sparate del cavolo.
Sono putiniani, antioccidente, contro la scienza, contro la nostra cultura, negazionisti, antisistema e contro la democrazia che si ostinano a vivere nel loro odiato occidente ed avvelenare la vita di persone semplici che si ostinano a chiamare indottrinati e pecore, e non se ne vogliono andare nella loro adorata Russia.
Ci perdoni Sabrina, comunque la maggioranza apprezziamo la cultura e rispettiamo l’opinione degli altri anche se non la condividiamo.
Coro anonimo c’è gente che non sa neppure dove sta’ di 🏡🏠 e straforma ogni cosa in un’arena grazzie ad una semplice vpn “vivere per nulla”.
Dopotutto Federico II era detto di Svevia come ngiuria e non perché era figlio di Enrico VI di Svevia e Costanza d’Altavilla.
Di sangue siculo forse per un quarto
Di sicuro per metà era tedesco e per un quarto almeno normanno.
Questo non ha ancora capito che la Sicilia è il posto multietnico per eccellenza perché chi scorrazzava per il mediterraneo prima o poi approdava nella nostra bella isola e questo a arricchito la nostra storia ricca di cultura e tradizioni
Salvatore, se conoscesse la storia, invece di guardare le origini del sangue reale che ha sicuramente cercato sulla deficienza artificiale (e comunque, potremmo approfondire anche questo), saprebbe che il casato d’Altavilla ha liberato la Sicilia dall’invasione musulmana in quanto cattolico, per preservare sotto il cappello del cristianesimo i popoli invasi, cosa a lei sconosciuta.
Strano a dirsi, proprio a Scicli, si festeggia la Madonna delle Milizie, ricorrenza storica del ritorno del cattolicesimo in Sicilia e della sconfitta dei musulmani invasori.
Saprebbe anche che Modica diventò, grazie a loro, uno dei feudi più importanti di Sicilia, anche se qualche vergognosa minkiata è stata combinata, nei confronti della regina Bianca…
Lei, nella sua tracotante ignoranza, non conosce nemmeno la storia della sua terra, saprebbe ad esempio che la cultura araba ha assorbito più da quella siciliana che viceversa. Semmai, le origini multietniche, o per meglio dire, le impronte storiche alla base dei siciliani, sono quelle greche e cristiane.
Tanto che il suddetto poeta muslmano, assorbi questo dalla cultura esistente siciliana, e poco importa se qualche parola rimane nella lingua, la cultura risiede in radici forti, cristiane e greche, non in due secoli di invasione, sottomissione e persecuzione.
Sembra quasi che protegga determinati avvenimenti, in nome di ciò che le dice la moda, calpestando la storia, I suoi avi e i morti (salvo che lei non sia di origine araba).
Oltretutto, si parlava di nascita della scuola siciliana, il suo commento c’entra come i cavoli a merenda.
Ed eviti il luogo comune della Sicilia terra di invasione, crocevia e tutte ste pallonate, in quanto ha avuto un regno durato quasi 1000 anni, una volontà indipendentista che si legge in ogni secolo della sua millenaria storia e molto altro che troverà aprendo un insieme di pagine di carta rilegate e racchiuse in due cartoncini rigidi, uno è il fronte, uno è il retro.
Poi, le aggiungo una chicca, sulle tre caravelle di colombo, sventolava la bandiera del regno di Sicilia, cattolico, ma lei sicuramente lo saprà…
Pertanto, faccia la cortesia, mi risparmi tempo per evidenziare le sue vergognose lacune sulle sue radici, il suo odio e razzismo verso ciò che è questa terra con la sua ricca storia fatta da siciliani e la sua sottomissione ad altre culture.