
Roma, 07 Novembre 2025 – 
La vicenda giudiziaria relativa all’omicidio del cuoco modicano Peppe Lucifora giunge a un punto definitivo. La Prima sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa dell’ex carabiniere Davide Corallo, originario di Giarratana, confermando la condanna a 15 anni di reclusione emessa in secondo grado dalla Corte d’Assise d’Appello di Catania.
Il caso risale al 10 novembre 2019, quando il corpo senza vita di Peppe Lucifora fu trovato all’interno della sua casa in Largo XI Febbraio a Modica, in una stanza chiusa a chiave.
Il percorso processuale è stato tutt’altro che lineare: in primo grado Davide Corallo era stato inizialmente assolto con formula piena, la sentenza di assoluzione è stata impugnata sia dalla Procura di Ragusa sia dalla parte civile (i tre fratelli Lucifora, rappresentati dall’avvocato Ignazio Galfo). La Procura generale aveva chiesto una condanna a 17 anni e 4 mesi.
La svolta è arrivata in Appello, dove la Corte (presieduta dal giudice Elisabetta Messina) aveva accolto le richieste della Procura Generale e della parte civile. È stata cruciale la nomina di un consulente tecnico, il maggiore dei Ris di Roma, Cesare Rapone, i cui accertamenti hanno evidentemente ribaltato il giudizio.
Il collegio difensivo di Corallo, composto dagli avvocati Orazio Lo Giudice e Michele Vaira, si era avvalso della consulenza del generale in pensione dei Ris, Luciano Garofano, a dimostrazione della complessità tecnica del caso. Nonostante l’ex carabiniere si sia sempre proclamato innocente, la Corte d’Assise d’Appello, con la sentenza del 20 gennaio scorso, ha ritenuto Corallo responsabile dell’omicidio.
Le indagini dei Carabinieri di Ragusa e Modica, supportate dagli accertamenti scientifici del Ris, si sono concentrate sui reperti prelevati dalla camera da letto e dal bagno dell’abitazione di Lucifora, inclusi analisi su maniglie e persino il sifone del lavandino.
La ricostruzione accolta in Appello indica che il cuoco sarebbe stato prima tramortito e poi soffocato da una “morsa letale” di una mano, che gli avrebbe sfondato la trachea.
Con la condanna in Appello, Corallo era stato anche condannato al pagamento di una provvisionale di 10.000 euro ciascuno in favore dei tre fratelli di Lucifora, costituitisi parte civile.
Ora, con il rigetto del ricorso da parte della Cassazione, la condanna a 15 anni di reclusione per Davide Corallo diventa definitiva. Si chiude così, a distanza di quasi sei anni dai fatti, uno dei capitoli giudiziari più discussi nel Modicano.













4 commenti su “Confermato in Cassazione: condanna definitiva a 15 anni per Davide Corallo per l’omicidio del modicano Peppe Lucifora”
Alla fine il movente qual è stato? Se ne sono dette tante di cose che mi è sfuggito il vero movente.
In Italia si passa spesso dall’ assoluzione con formula piena, alla condanna, e viceversa.
Mah!!!
Ma la condanna per omicidio, non è l’ergastolo? O sbaglio? O ci sono attenuanti?
Intanti è venuto a galla il totale dei suoi beni?
Adesso direi che è il l’omenti di bussare in chiesa e svelare gli altarini….
San Giorgio San Giorgio….
Ma il prete di allora sparito nel nulla?
Mah mah mah