
SCICLI, 30 Settembre 2025 – – Da oltre dieci giorni i cittadini di Scicli sono costretti a non utilizzare l’acqua distribuita da Iblea Acque per scopi alimentari, a causa di valori batteriologici superiori ai limiti di legge.
Il protrarsi di questa condizione sta provocando pesanti disagi alla popolazione, costretta a sostenere spese aggiuntive per l’acquisto di acqua salubre per bere e cucinare.
A sollevare il problema e sensibilizzare l’intervento del primo cittadino e della Giunta comunale di Scicli, è l’ex consigliere e assessore nella passata giunta Giannone, Guglielmo Scimonello, che evidenzia: “una volta ripristinata la potabilità, le famiglie saranno costrette ad interventi manutentivi per svuotare e disinfettare serbatoi, recipienti, vasche e cisterne, con l’aggravio di ulteriori spese a carico dei cittadini, già gravati da tariffe idriche elevate. Questa grave mancanza rischia di provocare ripercussioni sulla salute pubblica e sta già incidendo negativamente sull’immagine e sull’economia della città. Le strutture ricettive turistiche non possono lavorare con penuria di acqua”.
“In questo contesto, – continua l’ex amministratore locale – è inaccettabile che il sindaco Mario Marino e la sua giunta non abbiano ancora preso posizione su questa questione grave. È un dovere delle istituzioni – ribadisce Scimonello – informare i cittadini circa ciò che sta accadendo, soprattutto in un momento così critico. La mancanza di comunicazione e di azioni concrete da parte dell’amministrazione comunale è un segnale allarmante di indifferenza nei confronti delle legittime esigenze della popolazione.” Scimonello chiede con forza un intervento immediato su Iblea Acque da parte del Sindaco e dell’amministrazione comunale al fine di risolvere una situazione che non può essere più tollerata, affinché si individuino le soluzioni più immediate per alleviare la sete della città.
“È doveroso – prosegue l’ex assessore – chiedere, inoltre, al gestore Iblea Acque di riconoscere agli utenti sciclitani i disagi e gli oneri economici sostenuti attraverso la decurtazione in misura del 50% della tariffa pubblica per ciascun metro cubo di consumo e per gli altri servizi forniti, come fognatura o depurazione, adottando misure concrete a favore della nostra comunità. È ora – termina Scimonello – di mettere al primo posto la nostra comunità!”