
Avola (SR) – La Procura di Siracusa ha aperto un fascicolo sulle presunte “trattenute” sugli stipendi degli assessori comunali dell’amministrazione guidata da Luca Cannata, oggi deputato di Fratelli d’Italia. L’inchiesta riguarda il periodo compreso tra il 2017 e il 2022, quando sarebbe stato richiesto agli assessori in carica un contributo fisso di circa 550 euro al mese, poi ridotto a 500. Secondo quanto trapelato, sei persone risultano indagate a vario titolo nell’ambito dell’indagine coordinata dai magistrati siracusani. Gli inquirenti intendono verificare se tali versamenti fossero il frutto di una libera scelta o se, al contrario, costituissero una sorta di obbligo imposto a chi rivestiva incarichi nella giunta comunale. L’ipotesi investigativa ruota attorno a un sistema di contributi che, se confermato, avrebbe rappresentato una forma di “prelievo” non giustificato sulle indennità di funzione degli assessori. Resta da chiarire la destinazione finale delle somme raccolte e se fossero riconducibili ad attività politiche, associative o personali. L’ex sindaco Luca Cannata, oggi parlamentare nazionale per Fratelli d’Italia, non risulta tra gli indagati, ma la vicenda getta nuova luce sul funzionamento della macchina amministrativa durante i suoi due mandati ad Avola. Gli investigatori proseguono l’attività di acquisizione di documenti e testimonianze. Nelle prossime settimane potrebbero emergere ulteriori sviluppi in un’inchiesta che, per la Procura, mira a fare chiarezza su un “dettaglio” solo in apparenza marginale ma potenzialmente rilevante sul piano della legalità amministrativa.