
RAGUSA, 20 Settembre 2025 – Il Collegio Penale del Tribunale di Ragusa, presieduto da Vincenzo Ignaccolo, ha rigettato la richiesta di eccezione presentata dai difensori degli imputati riguardante un eventuale provvedimento ritenuto nullo per via del fatto che nei confronti di un GUP pende un’istanza di ricusazione. Con questo deliberazione è cominciato il processo a carico dei titolari della casa di riposo “Villa Ortensia”, Margherita Di Raimondo e Salvatore Germanà, e di altri sette imputati. I due coniugi si trovano agli arresti domiciliari dal 7 gennaio scorso, in seguito a un’indagine dei carabinieri del Nas di Ragusa che li ha accusati di maltrattamenti e abbandono di persona incapace.
In apertura di udienza, come si diceva, l’avvocato Giuseppe Lipera, difensore dei coniugi insieme all’avvocato Enza Forte, ha eccepito la nullità del decreto di rinvio a giudizio. Secondo la difesa, il provvedimento sarebbe nullo perché emesso da un Gup (Giudice dell’udienza preliminare) nei cui confronti era pendente un’istanza di ricusazione, ancora al vaglio della Corte di Cassazione. Il Collegio ha ritenuto, invece, che il Gup avesse la facoltà di emettere il decreto.
L’avvocato Lipera ha anche presentato un’istanza per la liberazione degli imputati, che sono agli arresti domiciliari da oltre otto mesi. Le parti civili non si sono opposte, mentre il pm d’udienza Gaetano Scollo si è riservato di decidere. Finora, tutte le richieste di revoca della misura cautelare erano state respinte. La difesa ha sempre sostenuto la totale assenza di esigenze cautelari, dato che la casa di riposo è sotto sequestro e non sussisterebbe il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato.
Le parti in causa hanno avanzato le rispettive richieste di prova, tutte accolte dal Tribunale. L’udienza è stata aggiornata al 17 ottobre per affidare a un perito l’incarico di trascrivere le intercettazioni telefoniche, considerate una delle prove principali dell’accusa. Le parti offese si sono costituite parti civili con gli avvocati Michele Sbezzi, Claudio Zago, Francesco Gurrieri, Giuseppe Frasca e Angelo Modica. Oltre a Lipera e Forte, la difesa degli imputati è curata dagli avvocati Enrico Cultrone, Fabrizio Cavallo, Alessandro Agnello, Vanessa Alecci, Rosario Schembari e Pasqualino Cilia.













