
Quest’anno Pordenonelegge guarda dritto al futuro. La 26ª edizione della Festa del libro e della libertà porta sul palco i grandi temi dell’intelligenza artificiale, esplorati attraverso le anteprime editoriali più attese e le voci di studiosi, filosofi e giornalisti che stanno guidando il dibattito internazionale.
Si parte giovedì 18 settembre con Davide Sisto e il suo Vivere per sempre (Bollati Boringhieri), un saggio che riflette sul rapporto fra AI, morte e lutto nell’epoca dei social. Sempre giovedì sarà la volta di Mariarosa Taddeo, docente a Oxford, con Codice di guerra (Cortina), dedicato all’etica dell’AI nella difesa.
Sabato 20 settembre Fabio Chiusi presenterà La fortezza automatica (Bollati Boringhieri), sui confini governati da algoritmi e sorveglianza digitale. In serata l’attesa lezione di Nello Cristianini, professore di AI all’Università di Bath, che chiuderà la sua trilogia edita dal Mulino (La scorciatoia, Machina Sapiens, Sovrumano), interrogandosi su cosa accada oltre i limiti dell’intelligenza umana.
Domenica 21 settembre toccherà a Alice Barale (L’arte dell’intelligenza artificiale, Jaca Book, 2025), in dialogo con lo storico dell’arte Fulvio Dell’Agnese, raccontare come l’IA stia cambiando anche le pratiche creative. E ancora, il festival ospiterà Ananyo Bhattacharya, biografo di John Von Neumann, Alessandro Aresu con La Cina ha vinto, Domenico Talia e Gianni Riotta sul giornalismo, Stefano Moriggi e Pier Cesare Rivoltella sulla tecnofobia, Enrico Marchetto sui meccanismi manipolativi del digitale, Alberto Romele e Davide Picca sul futuro della scrittura e della sceneggiatura. Fino a Massimo Sideri, che porterà Italo Calvino dentro il sogno dell’intelligenza artificiale.
Con un programma così, Pordenonelegge si conferma non solo festa della lettura, ma anche laboratorio di idee: un luogo dove i libri diventano strumento per capire il presente e interrogare il futuro.












