
Ragusa – Si è tenuto questa mattina, nella sede dell’Istituto autonomo case popolari (Iacp) di Ragusa, un incontro con le cinque famiglie risultate idonee per l’assegnazione degli alloggi a canone agevolato di via Risorgimento. All’incontro erano presenti il commissario straordinario Paolo Santoro, gli assessori comunali Elvira Adamo e Gianni Giuffrida, il consigliere Mario Chiavola e la consigliera Rossana Caruso. “Nel corso della riunione – afferma quest’ultima – il commissario ha chiarito che, allo stato attuale, le famiglie sono considerate “affidatarie” e non ancora “assegnatarie” degli alloggi. Ritengo, tuttavia, doveroso sottolineare l’assoluta necessità di trasparenza e chiarezza nei confronti dei cittadini coinvolti. Le famiglie, infatti, hanno ricevuto le chiavi degli appartamenti già il 5 giugno, circostanza che ha generato aspettative legittime. Se oggi si parla di questa vicenda è anche grazie all’azione di chi, come me, ha voluto portare alla luce una situazione che continuo a definire intollerabile, perché pesa sulle spalle di famiglie già provate da difficoltà economiche e sociali. Il caso ha voluto che – come appreso nel corso dell’incontro, solo nella giornata di ieri l’Enel ha trasmesso il preventivo per i lavori necessari agli allacci, per un importo di svariate migliaia di euro. Sono state escluse le proposte avanzate dall’amministrazione comunale, ma si è assicurato che entro la metà di agosto gli alloggi saranno pronti per la consegna definitiva”. “Da parte sua – ancora Caruso – l’amministrazione comunale ha espresso la propria disponibilità a sostenere le famiglie, offrendo soluzioni temporanee o interfacciandosi con i proprietari delle abitazioni attualmente occupate dai nuclei interessati. Mi sento però di fare un’ulteriore riflessione. Il post pubblicato dal sindaco il 5 giugno sulla sua pagina ufficiale, corredato da immagini e toni emozionali, ha alimentato aspettative che si sono rivelate premature e fuorvianti. Gli alloggi, come abbiamo appreso oggi, non erano nelle condizioni di essere consegnati e quel momento non poteva e non doveva essere trasformato in un’occasione di propaganda con tanto di taglio di nastro. Le passerelle politiche possono far parte del dibattito pubblico, ma in questo caso si è superato il limite del rispetto dovuto ai cittadini e alla loro dignità. Il mio ruolo da consigliera comunale è stato – e continuerà ad essere – quello di vigilare, sollevare le criticità e dare voce a chi rischia di restare invisibile. Adesso è il momento di lavorare con discrezione, portare a termine tutti i passaggi tecnici e consegnare finalmente le case a chi ne ha diritto. Solo allora – e solo in quel momento – sarà legittimo fare fotografie, cerimonie, dichiarazioni pubbliche ed emozionarsi”.