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Ragusa. Vandalizzato il portone della scuola d’infanzia Schininà

Tempo di lettura: 2 minuti

Ragusa – Il centro storico non è solo piazza San Giovanni o via Roma. Anche nella parte più alta, in prossimità dell’istituto scolastico Maria Schininà, sono segnalati problemi seri sul fronte dell’ordine pubblico. E non è un caso che i cittadini abbiano alzato la voce per evidenziare delle criticità soprattutto dopo che è stato vandalizzato il portone d’ingresso alla scuola statale dell’infanzia dell’istituto in questione. “I cittadini – afferma il consigliere comunale Cinque Stelle, Sergio Firrincieli – che presentano esposti alle autorità e che non vogliono rassegnarsi solo perché le loro esigenze non sono ascoltate, chiedono un quartiere più vivibile, di potere passeggiare in strada senza preoccupazioni, di non vedere deturpato il patrimonio pubblico e le proprie case. L’area, purtroppo, è oggetto di spaccio, di consumo di alcolici e di sostanze stupefacenti. Insomma, si respira un’aria poco sicura. Ci segnalano, poi, che i ragazzini che animano queste comitive sarebbero in possesso anche di tirapugni, dunque pronti all’aggressione in qualsiasi momento. Ovviamente, chiediamo al sindaco, ancor più perché è il “padrone di casa”, di provvedere al ripristino del portone della scuola Maria Schininà, di utilizzare il sistema delle telecamere di sorveglianza qualora l’area ne fosse sprovvista, di attivare maggiori controlli tramite la Municipale”. Firrincieli sottolinea la necessità di una richiesta di convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza da parte della Prefettura affinché possa essere monitorata la persistenza di queste azioni censurabili. “Dovremmo denunciare in silenzio? Dovremmo fare in modo che queste segnalazioni arrivino direttamente nelle stanze del sindaco e dell’assessore competente senza aggiungere altro? Anche – continua Firrincieli – ma riteniamo che sia bene che chi si rende protagonista di certe azioni delittuose sappia che c’è chi, come il sottoscritto, si interessa di loro. Noi ci mettiamo la faccia. E, soprattutto, non nascondiamo il braccio e la mano che sta scrivendo questa nota. Piuttosto, ci daremo da fare per portare avanti azioni ad hoc che ridimensionino questo forte disagio”.

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