
Comiso – “L’azzeramento dei voli all’aeroporto denunciato dal sindaco di Acate, Giovanni Francesco Fidone, è un crimine economico e sociale grave.” Ad affermarlo è Claudio Melchiorre, presidente Mec.
“Per anni ci siamo battuti perché non si commettessero non uno, ma una serie di errori. Le occasioni che la nostra attività ha offerto per invertire la tendenza alla chiusura di Comiso non sono state utilizzate.”
Secondo il Mec, Comiso ha una catchment area o area potenziale, a servizio di un milione di abitanti e una quota sul turismo regionale di altri cinquecentomila arrivi. “Un totale di almeno un milione e mezzo di arrivi e partenze che sono divisi tra Catania, Palermo e persino Trapani.”
Mec auspica che si faccia una seria analisi sul traffico aereo siciliano che non sia statica, ma dinamica.
“La Sicilia ha un potenziale immediato di cinquanta milioni di arrivi e partenze. Più del doppio dell’attuale traffico. Se non vediamo questi numeri è perché ci sono colli di bottiglia che solo i siciliani sanno riempire di occlusioni per favorire una visione del mercato chiusa e asfittica. Non intendiamo essere una critica inutile, come le prediche di Luigi Einaudi, chiediamo alla Presidenza della Regione e all’Ars di essere auditi per tentare di offrire una visione diversa del trasporto aereo siciliano. Oltretutto, oggi la regione spende (male) decine di milioni. Con quelle somme potremmo raggiungere gli obiettivi di raddoppio del traffico in temi molto rapidi, con beneficio economico per tutti.”
1 commento su “Mec. L’inattività dell’aeroporto di Comiso è crimine economico”
Condivido l’analisi del Mec, ma auspico che i vertici politici tengano conto che investire nella filiera aeroportuale del sud-est e in particolare nella provincia iblea è strettamente legato agli investimenti da fare sul territorio in termini di linee da trasporto pubblico, che non sono per nulla secondari a quelli da fare per rendere migliore lo scalo, ma strettamente funzionali.
Come per il raddoppio RFI AC Palermo-Catania che è strettamente legato all’argomento ponte sullo stretto, la politica deve capire che tutti i soldi spesi sullo scalo ibleo saranno persi fin quando non vi saranno linee di trasporto dedicate allo scalo stesso.