
Il dibattito politico a Modica è attualmente dominato dalla difficile situazione finanziaria del Comune e dalle tensioni all’interno della maggioranza consiliare.
I problemi economici del Comune di Modica non sono una novità. Già nel 2008 si parlava di dissesto a causa dei debiti accumulati dalle precedenti amministrazioni. Nel 2012 è stato approvato un piano di riequilibrio che ha ufficializzato la fase di pre-dissesto. Lo fa rilevare l’Associazione Culturale “Schierarsi Modica” secondo la quale diverse sono le cause che hanno portato a questa situazione. Tra queste, la progressiva riduzione dei finanziamenti statali agli enti locali, il blocco delle assunzioni di personale e la creazione di società partecipate, come la Modica Multiservizi, che hanno gravato ulteriormente sulle casse comunali.
Un’ulteriore criticità è stata la gestione interna dei tributi comunali e la scarsa attenzione alla riscossione. Al 31 dicembre 2022, i tributi comunali non riscossi ammontavano a oltre 137 milioni di euro, mentre il debito superava i 94 milioni di euro.
Il dissesto finanziario ha e avrà pesanti conseguenze per i cittadini. Tra queste, l’aumento delle aliquote di tutti i tributi comunali e le difficoltà per i fornitori creditori del Comune a recuperare i propri crediti.
La situazione finanziaria ha avuto ripercussioni anche sulla politica locale. La maggioranza consiliare, inizialmente molto ampia, si è progressivamente disgregata, portando alla nomina di una nuova Giunta che, verosimilmente, non ha una maggioranza stabile in Consiglio Comunale.
Corrado Vizzini, dell’Associazione Culturale Schierarsi Modica, ha dichiarato: “Noncuranza e negligenza delle passate Amministrazioni Comunali, particolarmente negli ultimi 12 anni, hanno governato le finanze pubbliche, evitando accuratamente di gestire e contenere lo stato di pre-dissesto finanziario dell’Ente e condurlo definitivamente al dissesto il 30 gennaio scorso. Oggi infine, per l’evoluzione della questione economica, lascia perplessi la situazione politico-amministrativa dentro lo stesso Ente, dove una maggioranza apparentemente granitica di 21 consiglieri su 24, uscita dalle urne appena 20 mesi fa, non esiste più, ed una “nuova” Giunta appena nominata si candida ad amministrare la città, verosimilmente senza maggioranza in Consiglio Comunale e che promette di continuare a lavorare per ricostruire la città.”
Vizzini ha poi aggiunto: “Al proposito è singolare che la stessa amministrazione ‘nuova’ prometta di continuare a lavorare per ricostruire la città! Dunque, vestiti i panni dell’innocenza, non solo non riconosce di aver responsabilità nella vicenda finanziaria del Comune di Modica (come se i passati 12 anni non le appartenessero), e sembra attribuire il dissesto ad una calamità di natura demoniaca, ma anche vuole far credere che, in sella al cavallo di S. Giorgio, lotterà per sconfiggere un tale demonio… ma non tutti noi la crediamo vittoriosa e salvifica.”
L’Associazione culturale “Schierarsi Modica” ha annunciato che vigilerà sulla situazione e si batterà per tutelare i cittadini, affinché la città possa tornare alla normalità e recuperare il prestigio che la contraddistingueva in passato.
7 commenti su “Modica: tra dissesto finanziario e maggioranza instabile”
Occorreva vigilare e gridare prima adesso siamo tutti bravi a scrivere!
@Piero
A questi qua (Associazione culturale schierarsi) glien’hanno detto e gliel’hanno fatto che se fossi in loro, avrei mandato a quel paese tutto il Paese e mi sarei limitato a pettinare le bambole piuttosto che vigilare inutilmente sul consesso comunale.
Mi chiedo se i modi-cani, meritano attenzione pronti come sono a leccare il culo per delle briciole al potente di turno. Io li ricordo in Piazza Matteotti a dire “Bravo Sintico e Brava Sintica” mentre l’orchestrina del Titanic suonava
Alessandro Di Dibbattista?
Giusto Salvatore, la responsabilità è dei modicani che hanno votato con il 70% come pecoroni queste persone sapendo bene che c’era il conto da pagare, che il Titanic a breve sarebbe colato a picco.
Le orchestrine hanno suonato fragorosamente anche nell’ultima estate, la gente ha vissuto come se non dovesse esserci più un domani.
Ancora molti non credono, solo una certezza DEVONO DIMETTERSI TUTTI.
Vigila anche la DC, figuriamici gli altri……mandiamoli per strada a regolare il traffico, tutti questi vigili: almeno a qualcosa potrebbero servire!
Cari signori
137milioni di tributi non pagati
Dimostra che ha mandare il comune in dissesto sono stati in primo i modicani
Dopo , tutto il comune che non ha pressato i modicani a pagare quanto possibile i tributi.
Cosa è successo?
Gnazio non ha voluto pressare troppo i cittadini in difficoltà??
Se fino al 2022 il debito era ancora contenuto è evidente che il covid ha scombussolato tutto e tutti,
Intanto i tributi in primis sono stati posticipati di un’anno e mezzo ,
Capite cioè per un’anno e mezzo non sono stati pagati , capito? un’anno e mezzo senza incassare
Subito dopo è arrivata la guerra che ha raddoppiato le bollette elettriche per le imprese ,le famiglie e il comune
Capito raddoppiato
Quindi dopo la legnata del covid che ha bloccato tutto per anni sono arrivati legnate con aumento di tutte le spese e Inflazione alle stelle aumenti del 100 su molti prodotti di prima necessità
Ecco questi sono i motivi principali del dissesto .
Io non credo che altri farebbero meglio della Monisteri
E vero che è stata nell’amministrazione ma quanto ha potuto incidere nelle decisioni prese dell’amministrazione Abbate ???
E chiaro che il covid, la guerra in Ucraina hanno toccato POCO tutti quelli con il posto fisso specialmente statale .
Quindi difficilmente possono capire tutte queste cose che non li hanno toccati.
E oggi sono i più spietati critici verso chi ci ha messo la faccia e l’impegno.
Molti critici poi sono in malafede perché hanno un motivo politico , vanno sotto mentite spoglie e buttano fango su tutti , brutta gente questi , e purtroppo alla fine ripetono sempre le stesse bugie e molti ci credono
E loro gongalano e gridano DIMISSIONI DIMISSIONI, DIMISSIONI.
ciao .
Risparmio o spreco nell ‘autogestione comunale dei rifiuti, dell ‘acqua e della riscossione , questo è il problema. Le fasce più deboli della popolazione reggeranno l ‘incremento della pressione fiscale?