
Venti persone sono rimaste ferite, due gravemente ustionate, e quattro sono tuttora disperse dopo l’ incendio che ha distrutto l’impianto chimico sloveno Melamin di Kočevje. La forte esplosione si è verificata stamattina verso le 9,00 e al momento sembra scongiurato il pericolo di nuove esplosioni. Secondo i dati forniti dal laboratorio di analisi mobile, nell’atmosfera non sono presenti sostanze pericolose, solo fuliggine e particelle di fumo. Lo ha riferito la protezione civile locale, che ha confermato che il gas rilasciato è epicloridrina. Tuttavia, è ancora in corso un’ispezione da parte delle autorità nell’area aziendale, mentre si consigliano le persone di chiudere porte e finestre e di non sostare all’esterno entro 500 metri dal luogo dell’esplosione. L’edificio è stato semidistrutto. Lo spostamento d’aria ha mandato in frantumi parecchie finestre degli edifici sparsi nei dintorni della fabbrica. Tutti i feriti sono stati trasportati in elicottero al Centro medico dell’Università di Lubiana, dove è stato attivato un piano di pronta emergenza. Sul luogo sono prontamente intervenuti 11 mezzi dei Vigili del fuoco, mentre il comandante ha assicurato la popolazione locale che la situazione e sotto controllo. I dipendenti dell’azienda hanno assicurato ai vigili del fuoco che il fetore prodotto dal materiale che sta bruciando, non è il prodotto della combustione di sostanze pericolose, ma dei cavi dell’impianto elettrico. L’azienda slovena, che è uno dei maggiori datori di lavoro della regione, principalmente impegnata nella produzione di resine per pitture e vernici per l’industria del legno, edile e tessile. È stata fondata nel 1954 a Kočevje e, secondo i dati di fine 2021, da lavoro a 194 dipendenti.













