
Quattro, dunque, a Pozzallo i candidati in campo per le elezioni amministrative del 12 giugno: Roberto Ammatuna, sindaco uscente, Giuseppe Spadola, Enzo Galazzo e Patrizia Burrafato.
In questa seconda fase, partiti e movimenti sono impegnati a formare le liste dei candidati al Consiglio comunale. Tre dovrebbero essere quelle a sostegno, rispettivamente, di Ammatuna, Spadola e Galazzo, due a sostegno di Burrafato.
In occasione delle elezioni amministrative una delle voci più ricorrenti è quella dell’età dei candidati alla carica di sindaco.
Da più parti la solita “canzone”.
“Ci vuole un sindaco giovane, moderno, preparato e competente, che sappia leggere e interpretare le istanze delle nuove generazioni, tutelare il territorio e l’ambiente da qualsiasi forma di inquinamento, creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile e risolvere urgentemente i problemi delle infrastrutture e dei servizi primari’.
Parole belle di una canzone “stonata”. Stonata? Si, stonata.
Perché mai?
Bisognerebbe chiederlo agli elettori. Senza andare lontano, basta, infatti, leggere storia e storie dei dodici comuni della provincia di Ragusa per toccare con mano che il discorso dei sindaci giovani, magari quarantenni, non regge.
I sindaci di Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Pozzallo, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria, giovani non sono. Il più giovane fra tutti è quello di Modica, Ignazio Abbate, che di anni ne ha 52. Gli altri sono più avanti di poco o di molto fino ad arrivare al neo eletto sindaco di Vittoria, l’immarcescibile Ciccio Aiello, che di anni ne ha 76.
Certo è che stanno al loro posto per una scelta degli elettori. Cantare la canzone dell’età in ogni campagna elettorale non ha senso. Gli elettori, evidentemente, votano senza dare importanza alla carta di identità.
Tra un candidato giovane volenteroso, ardimentoso, magari in possesso di un importante titolo di studio ed un candidato avanti con gli anni dotato di notevole esperienza e buona competenza, doti importanti per dare al governo della città una impronta di tipo manageriale, evidentemente gli elettori sono orientati per la seconda opzione, fermo restando, ovviamente, gradite eccezioni come succede a tutti i livelli della politica.
Qualcuno pensa che la legge andrebbe modificata? E come? Mettendo un limite di età per i candidati alla carica di sindaco e di consigliere comunale?
Inventandoci cioè l’istituto della umana rottamazione?
Siamo seri.
Certe canzoni stonate sono.













