
Lo staff operativo russo anti Covid-19 ha approvato la ripresa dei voli con altri nove paesi, ha riferito il vice primo ministro russo Tatiana Golikova. Si tratta di: Turchia, Bulgaria, Belgio, Italia, Cipro, Macedonia del Nord, Giordania e Irlanda, che si aggiungono ad altri 38 paesi con i quali la Russia aveva già ristabilito collegamenti aerei. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati: Austria, Croazia, Ungheria, Libano, Lussemburgo , Marocco e Mauritius. A partire dal 28 giugno, la ripresa del traffico aereo entrerà regolarmente in vigore per il resto dei Paesi, ad eccezione degli Stati Uniti, in quanto è quello con la più alta incidenza del coronavirus SARS-CoV-2, e di conseguenza il numero di voli rimarrà limitato. Le autorità di Mosca hanno proposto di includere Cina e Liechtenstein nell’elenco dei paesi liberi da restrizioni di viaggio. Al che la Golikova ha ricordato che i requisiti della parte cinese per entrare nel suo paese sono piuttosto severi. “Ci auguriamo che queste restrizioni vengano gradualmente revocate e che i nostri cittadini possano visitare la Repubblica popolare cinese per scopi commerciali e turistici” ha affermato. Tutto questo mentre la campagna di vaccinazione di massa in Russia non è stata accettata dalla popolazione e sta procedendo molto lentamente, nonostante la produzione interna di ben 4 vaccini anti Covid. Un recente sondaggio pubblicato riferisce che il 60% dei russi è contrario a farsi vaccinare, nonostante gli insistenti appelli delle autorità. La Russia è il sesto Paese più colpito dal coronavirus con 5.264.047 contagi e 127.992 decessi dall’inizio della pandemia.