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Patto tra Comune e associazioni che si occupano di terza età

La richiesta di Anteas Ragusa per aiutare gli anziani ad affrontare la pandemia
Tempo di lettura: 2 minuti

Un patto tra il Comune e le associazioni che si occupano di Terza età. Per avviare un programma generalizzato di sensibilizzazione che invogli gli anziani a rispettare le regole necessarie a evitare i contagi, a una condotta di vita molto più cauta e prudente, non perdendo di vista quello che deve essere l’obiettivo principale, vale a dire preservare la salute e l’incolumità. E’ il senso della proposta che arriva da Anteas Ragusa e che è rivolta all’ente di palazzo dell’Aquila affinché sia stilato un vademecum per guidare gli anziani a un comportamento adeguato che permetta di gestire l’attuale momento storico e possa ridurre il rischio di contrarre il virus Sars-CoV2. “Purtroppo – afferma il presidente Anteas Ragusa, Rocco Schininà – abbiamo preso atto di come il virus sia strisciante, in grado di contagiare in modo subdolo, quando meno uno se lo aspetta. E a fare i conti con questa dimensione particolare, che si sta rivelando catastrofica, sono soprattutto gli anziani, quelli presi maggiormente di mira in questa seconda ondata dell’epidemia, come in parte già accaduto nella prima ondata, con un elevato numero di deceduti proprio nel contesto di questa fascia debole. Ecco perché è opportuno che il Comune, d’intesa con le varie associazioni che si occupano della Terza età, possa avviare un’adeguata campagna informativa che a livello territoriale fornisca le apposite sensibilizzazioni sui comportamenti da tenere. Dal fatto di non scoraggiarsi e di adottare uno stile di vita sano volto a proteggere se stessi e gli altri, alla necessità di attuare la prevenzione attraverso la vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica. E poi tenere sempre a mente, in questo caso ancora di più, le misure anticovid: dall’uso della mascherina all’igienizzazione delle mani, evitando assembramenti, mantenendo il distanziamento di almeno un metro, evitando baci e abbracci, anche con familiari e nipoti. Inoltre, utilizzare le tecnologie a disposizione facilita un avvicinamento sociale almeno virtuale”.

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